di Fabio Belli
Quello che fino a ieri sembrava solo fantascienza sembra quasi realtà. Nel prossimo decennio, i robot umanoidi sono destinati a rimpiazzare i compiti degli umani.
È quanto si evince dai dati del Ministero cinese dell’Industria e dell’Information Technology che ha de facto anticipato, entro i prossimi due anni, una produzione di massa per quanto riguarda i robot nel settore dell’intelligenza artificiale. Secondo i media cinesi, già entro il 2027 gli androidi potrebbero iniziare ad avere un impatto sull’economia.
Il paese del Dragone si è posto come capofila nell’implementazione dell’intelligenza artificiale, tanto da stanziare per il settore specifico un corrispettivo pari a circa 59 miliardi di dollari. Tuttavia, la corsa per i robot umanoidi è globale. All’inizio di quest’anno, l’Unione Europea ha vietato l’esportazione di alcune tecnologie di intelligenza artificiale in Cina, analogamente gli Stati Uniti hanno vietato la vendita di alcuni chip per computer legati all’intelligenza artificiale alle aziende cinesi.
Uno degli usi potenziali dei robot umanoidi potrebbe essere quello della cura agli anziani o magari contribuire a svolgere lavori ripetitivi come l’assemblaggio seriale di apparecchiature fino al supporto nelle attività didattiche. Ma uno dei compiti per i quali sembrano pensati i robot è quello delle attività pericolose, come quelle sul campo di battaglia. Secondo quanto riporta il New York Times, Stati Uniti, Cina e Israele starebbero producendo droni killer in grado di selezionare autonomamente le proprie vittime.
L’inquietante scenario dei “robot assassini” sarebbe fonte di preoccupazione di molti governi che avrebbero già esercitato pressioni sulle Nazioni Unite per una risoluzione vincolante che ne limiti l’uso. Pressioni alle quali sembrano opporsi i soliti noti.