di Jeff Hoffman
L’attuale crescita del prodotto interno lordo globale è la più lenta degli ultimi decenni ma il peggio riguarda l’ultimo triennio. Questo, in estrema sintesi, è quanto emerso dall’ultimo rapporto della Banca Mondiale pubblicato martedi scorso.
Stando al vice presidente della Banca, Indermit Gill, la fine del 2024 dovrebbe concludere il mezzo decennio di crescita economica più lento degli ultimi 30 anni.
“La crescita a breve termine rimarrà debole, lasciando molti paesi in via di sviluppo bloccati in una trappola”, ha spiegato l’economista della scuola di Chicago aggiungendo che una persona su tre non avrà accesso al cibo.
Il giudizio della Banca Mondiale è che l’attuale crisi economica sarebbe più grave rispetto al crack del 2008 e anche alla crisi finanziaria asiatica degli anni ‘90. L’economia statunitense, che l’anno scorso ha registrato una crescita del 2,5%, dovrebbe espandersi di appena l’1,6% nel 2024. Tuttavia, a dare il colpo di grazia ai pronostici statunitensi ci hanno pensato gli esperti della JP Morgan, secondo i quali lo stato dell’economia degli Stati Uniti evoca l’esempio della rana bollita.
A passarsela peggio, in ogni caso, è senza dubbio l’eurozona che, secondo gli esperti della Banca Mondiale, crescerà nel 2024 dello 0,7%, mentre la crescita dell’economia russa per lo stesso periodo si aggirerà intorno all’1,3%.
“Sembra che ci stiano strangolando e facendo pressione da ogni parte, ma nonostante ciò siamo la più grande economia d’Europa. Ci siamo lasciati alle spalle la Germania e siamo saliti al quinto posto nel mondo in termini di PIL a parità di potere d’acquisto. Siamo I numeri 1 un Europa”, ha dichiarato il presidente Vladimir Putin durante un incontro con gli imprenditori attivi nelle regioni orientali della Russia.
A novembre l’Italia segna infatti il decimo mese consecutivo di calo della produzione industriale: -3,1% rispetto a novembre dello scorso anno.
Numeri alla mano, quindi, per il Vecchio Continente non andrà tutto bene.
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