L’Iran brucia
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La nave da guerra Kharg, considerata la più grande imbarcazione della marina dell’Iran, è affondata mercoledì 2 giugno dopo aver preso fuoco nel Golfo di Oman. Grazie alle sue dimensioni, la cosiddetta nave madre funzionava anche da base galleggiante per il coordinamento di tutte le operazioni nello Stretto di Hormuz, da cui transita il 30 per cento del gas liquido trasportato via nave e un terzo del greggio caricato su petroliere.
Secondo quanto riportato dai media iraniani, l’incendio sarebbe iniziato intorno alle 2:25 locali vicino al porto di Jask dove la nave stava eseguendo una missione di addestramento; l’equipaggio della Kharg sarebbe stato messo completamente in salvo, tuttavia non è stata fornita nessuna motivazione sull’incidente. Nell’aprile scorso, l’Iran aveva dichiarato che una delle sue navi, la Saviz, era stata presa di mira nel Mar Rosso; in quell’occasione i media avevano attribuito l’attacco alla longa manus dei soliti noti di Tel Aviv.
Alcune ore più tardi, sempre nella giornata di ieri, un enorme incendio è divampato in una delle più grandi raffinerie petrolchimiche iraniane a sud di Teheran. I pennacchi di fumo e le fiamme potevano essere osservati anche a una ventina di chilometri di distanza. Secondo il responsabile delle emergenze Mansour Darajati, una perdita in uno dei gasdotti avrebbe causato l’esplosione e l’incendio in almeno 18 cisterne di stoccaggio. Un «incidente», quest’ultimo, assai simile a quello registrato l’11 aprile scorso nel sito nucleare di Natanz dove le fiamme divampate all’interno del sistema elettrico hanno compromesso anche una parte delle centrifughe utilizzate per l’arricchimento dell’uranio.
Nessun media o dichiarazione ufficiale ha messo in correlazione i due incidenti, tanto meno ha attribuito la colpa ad un eventuale azione da parte di Israele, tuttavia l’analista iraniano Saeed Shariati non ha escluso l’ipotesi di sabotaggio. In ogni caso, mentre a Tel Aviv un nuovo governo va formandosi, Teheran ha ieri perduto parte di quella deterrenza energetica che spesso dissuade i nemici dall’attaccare le sue coste
☀️ A cura di Margherita Furlan
☀️ Con la collaborazione di Fabio Frabetti, Jeff Hoffman, Gianmarco Maotini, Fabio Belli, Gionata Chatillard
☀️ Editing di Mattia Di Nunzio
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