di Margherita Furlan e Fabio Belli
«L’Iran risponderà senza dubbio all’attacco israeliano contro il consolato iraniano a Damasco»: lo ha detto il leader degli Hezbollah libanesi, Hasan Nasrallah, in un discorso televisivo. «Solo Khamenei può decidere come, quando e dove ci sarà la risposta dell’Iran a Israele», ha aggiunto Nasrallah. «L’attacco al consolato (iraniano di Damasco) costituisce una svolta nella guerra in corso e la regione è entrata in una nuova fase», ha sottolineato Nasrallah. «Nessuna minaccia resterà senza risposta». A dirlo questa volta è il comandante della Guardia rivoluzionaria iraniana, il generale Hossein Salami, che ha promesso una risposta all’attacco aereo di Israele che ha distrutto il consolato iraniano a Damasco, uccidendo 7 membri dei Guardiani della rivoluzione. Salami ha parlato dopo che migliaia di persone hanno marciato cantando “morte a Israele” e “morte all’America” durante il corteo funebre degli agenti uccisi nella capitale Teheran.
«Il crollo del regime sionista è molto possibile e vicino con la grazia di Dio», ha sottolineato Salami, aggiungendo che gli Stati Uniti sono diventati «selvaggiamente odiati dal mondo, specialmente nei Paesi a maggioranza musulmana». Il capo dei Guardiani della rivoluzione ha aggiunto che l’attuale sopravvivenza di Israele dipende dal sostegno degli Stati Uniti. Il funerale pubblico è coinciso con l’annuale manifestazione iraniana del Quds Day, o Giornata di Gerusalemme, una tradizionale manifestazione di sostegno ai palestinesi che dalla Rivoluzione islamica del 1979 si tiene l’ultimo venerdì del mese sacro di Ramadan.
Pronta la reazione israeliana. «Il nemico è stato colpito duramente ovunque e sta quindi cercando modi per rispondere: siamo pronti con un’azione multi livello di difesa». Lo ha detto parlando con i soldati il ministro della Difesa israeliano Gallant. Attualmente, le forze di difesa di Tel Aviv sono in massima allerta, con tutti i congedi settimanali sospesi per i soldati, riferisce l’esercito in un comunicato.
Nel frattempo, Israele ha evacuato sette missioni diplomatiche in tutto il mondo per timore di ritorsioni da parte dell’Iran. Tra queste vi sarebbero quelle di Bahrein, Egitto, Giordania, Marocco e Turchia. Chiusa anche la sede di Roma.
Nel frattempo, il Baluchistan iraniano è di nuovo al centro di attacchi terroristici.
Ieri, 4 aprile, il gruppo terroristico “Jaish ul-Adl” ha attaccato le città di Rask e Chabahr, tentando di prendere il controllo del quartier generale del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica.
Secondo quanto riferito dai media iraniani, l’attacco è costato la vita a 10 combattenti che sono riusciti a uccidere 18 terroristi. Il territorio, che confina con Afghanistan e Pakistan, è da tempo teatro di frequenti scontri tra le forze di sicurezza iraniane e i terroristi Takfiri, nonché importante snodo di traffici di droga.