di Jeff Hoffman
Il giorno 12 febbraio il velivolo dell’aeronautica militare italiana, Dassault Falcon 50, usualmente adibito al trasporto degli alti ufficiali, ha sorvolato lo spazio aereo dell’Eritrea in direzione sud. Ignota la destinazione ma, evidentemente, gli ultimi preparativi per il comando italiano delle missioni Aspides e Atalanta sono in corso.
Più o meno nelle stesse ore, il ministro della Difesa Guido Crosetto faceva sapere agli italiani di aver ottenuto il comando della missione navale europea denominata Aspides, aggiungendo poi che l’Italia sarà anche alla guida dell’operazione dell’Unione europea Atalanta contro la pirateria.
Quattro sono i paesi membri dell’Unione europea a partecipare alla cosiddetta missione Aspides; Italia, Germania, Francia e Grecia. Proprio per ospitare il comandante della missione e il suo staff, la Marina Militare ha distaccato nel Mar Rosso il cacciatorpediniere Caio Duilio, che dispone degli spazi logistici e degli apparati di comunicazione necessari a fungere da nave ammiraglia, affiancata da una o due fregate francesi, una tedesca e una greca, mentre non è da escludere l’invio di una seconda unità italiana.
Al contempo, la fregata Martinengo sarà occupata nella missione antipirateria EUNAVFOR Atalanta davanti alla Somalia, paese in cui furono assassinati Ilaria Alpi e il suo cameraman che volevano svelare i traffici di armi e rifiuti tossici messi in atto dall’Italia.
Non lontano, le forze navali dell’esercito dello Yemen hanno intanto annunciato di aver colpito la nave americana “Star Iris” nel Mar Rosso con una serie di missili navali e che “il colpo è stato preciso e diretto”.
E la guerra continua