di Fabio Belli
“Mosca è favorevole alla fine completa del conflitto in Ucraina alle sue condizioni”, è quanto ha dichiarato il presidente russo Vladimir Putin dopo l’incontro con il primo ministro ungherese Viktor Orban. Obbligatorio, secondo Putin, è il ritiro delle forze armate dell’Ucraina dai territori delle repubbliche di Donetsk, Lugansk, Zaporozhye e Kherson. Secondo il capo del Cremlino ci sono altre condizioni per la pace, ma sono oggetto di discussione. Inoltre, sempre secondo Putin, l’attuazione dell’iniziativa di pace formulata dalla parte russa consentirà di porre fine alle ostilità e di avviare i negoziati con l’Ucraina. “Questa non dovrebbe essere solo una tregua o una sospensione temporanea del fuoco, né una sorta di pausa che il regime di Kiev possa utilizzare per recuperare le perdite, riorganizzarsi e riarmarsi. La Russia rappresenta la fine completa e definitiva del conflitto”, ha sottolineato il capo del Cremlino che poi ha aggiunto, “D’altra parte sentiamo parlare di riluttanza a risolvere i problemi. Ma gli sponsor dell’Ucraina continuano a cercare di usare questo paese e il suo popolo come un ariete, una vittima nel confronto con la Russia”, ha concluso il presidente russo.
Nel frattempo, il Segretario Generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha affermato che il tema principale del vertice in programma a Washington la prossima settimana sarà la fornitura di armi e l’addestramento militare per Kiev. “L’Ucraina deve prevalere e ha bisogno del sostegno costante degli alleati NATO”, ha detto Stoltenberg che poi ha aggiunto, “mi aspetto che i capi di Stato e di governo concordino un pacchetto rilevante per l’Ucraina. La Nato assumerà il coordinamento e la fornitura della maggior parte dell’assistenza internazionale alla sicurezza, con un comando guidato e circa 700 persone che lavoreranno presso il quartier generale Nato in Germania e nei nodi logistici nella parte orientale dell’Alleanza”, ha precisato Stoltenberg.
Intanto, secondo quanto riporta il Washington Post, un gruppo di influenti uomini d’affari e donatori democratici negli Stati Uniti avrebbe inviato una lettera a Biden chiedendogli di ritirarsi dalla corsa presidenziale.
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