di Fabio Belli
Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha avuto stamani una conversazione telefonica con i leader di Italia, Regno Unito, Francia e Germania per discutere sulle tensioni in Medio Oriente. È quanto ha annunciato il consigliere per le comunicazioni sulla sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby.
In seguito alla chiamata, dove tutti i leader riaffermano il diritto alla difesa di Israele e ripetono la retorica del cessate il fuoco, è stata poi diffusa una dichiarazione congiunta che esorta Teheran ad abbandonare i suoi piani di un attacco di rappresaglia. In sostanza, nella dichiarazione l’Occidente accusa Teheran, e non Tel Aviv, di minacciare la sicurezza del Medio Oriente.
Alle patetiche implorazioni occidentali ha risposto per le rime il portavoce del ministero degli Esteri iraniano Nasser Kan’ani, secondo il quale l’Iran ha pieno diritto difendere la sovranità nazionale e creare deterrenza contro Israele come fonte del terrorismo nella regione, senza che il paese debba chiedere il permesso a nessuno.
“Non avendo protestato contro i crimini di Israele”, ha affermato Kan’ani, “questi paesi hanno impudentemente chiesto all’Iran di non adottare misure punitive e deterrenti contro il regime occupante che ha violato la sovranità e l’integrità territoriale della Repubblica islamica”, ha concluso il portavoce.
Il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, ha ribadito il concetto in una telefonata con il premier britannico, Keir Starmer, durante la quale ha puntato il dito contro alcuni organismi internazionali per il loro silenzio di fronte ai crimini senza precedenti commessi da Israele e per il sostegno degli stati occidentali a Tel Aviv, affermando che tali pratiche incoraggiano l’ulteriore perpetrazione di atrocità e mettono a repentaglio la sicurezza regionale e internazionale.
Nel frattempo, la Repubblica Islamica sostiene di aver compiuto progressi nelle capacità di difesa parallelamente alla potenza dei missili e dei droni. Ad affermarlo è il generale di brigata Ali Shadmani, che ha rilasciato queste dichiarazioni a margine del Forum tecnico-militare internazionale Army 2024, tenutosi oggi, 13 agosto, al Patriot Park vicino a Mosca.