di Margherita Furlan e Fabio Belli
L’offensiva israeliana a Rafah, nell’estremo sud della Striscia di Gaza, durerà “almeno sei settimane”. Lo riferisce il Wall Street Journal citando fonti israeliane ed egiziane.
“Primo, avverrà. Due: avremo un piano operativo molto serrato perché lì è molto complesso. Tre, ci sarà una risposta umanitaria in contemporanea”, ha detto un funzionario della sicurezza israeliana confermando l’intenzione del governo di procedere, nonostante le obiezioni espresse dagli Stati Uniti.
Stando a quanto riferito da funzionari egiziani informati dei piani israeliani, Israele si sta quindi preparando a evacuare i civili nella vicina Khan Younis e in altre aree. Le operazioni di evacuazione dei civili dureranno dalle due alle tre settimane e avverranno in coordinamento con Stati Uniti, Egitto e altri Paesi arabi, come Emirati arabi uniti, mentre “i combattimenti dovrebbero durare almeno sei settimane”.
Al tempo stesso, il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha sottolineato che il Consiglio di sicurezza dell’ONU non ha adempiuto al proprio dovere di fronte all’aggressione israeliana contro la popolazione di Gaza. Raisi, che si trova in Pakistan per una visita ufficiale di tre giorni, nella conferenza stampa con il primo ministro pachistano Shehbaz Sharif a Islamabad, ha affermato che “Iran e Pakistan hanno legami “inseparabili” e sono determinati a rafforzare le loro relazioni in diversi campi a tutti i livelli”. Da parte sua, Sharif ha chiesto ai Paesi del mondo di premere su Israele affinché ponga fine agli attacchi a Gaza e si trovi una soluzione giusta e duratura alla crisi palestinese. Secondo Sharif serve uno Stato palestinese che abbia come capitale Al-Aqsa. Sharif ha elogiato la «forte posizione dell’Iran sulla questione della Palestina» e ha affermato che «anche il Pakistan è con i palestinesi». Raisi ha affermato che le uccisioni da parte di Israele a Gaza sono state commesse con il sostegno degli Stati Uniti e di altri Paesi occidentali e ha criticato le organizzazioni internazionali, comprese le Nazioni Unite, affermando che «dicono di sostenere i diritti umani ma hanno dimostrato di essere inefficienti».
I ministri degli Esteri dell’Ue, nel frattempo, hanno trovato un «accordo politico» per ampliare la portata del regime sanzionatorio nei confronti dell’Iran per la produzione di missili e droni. Lo si apprende da fonti Ue a Lussemburgo, dove è in corso il Consiglio Esteri e Difesa.
Mentre il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha invitato Iran e Israele ad evitare passi che possono aumentare la tensione nella regione, dopo i recenti scontri. «Gli sviluppi tra Iran e Israele aumentano il rischio che la
guerra possa aumentare la sua portata e nello stesso tempo gettano un’ombra sul massacro in Palestina. Anche i nostri fratelli e le nostre sorelle in Iraq sono colpiti negativamente da queste tensioni, quindi chiediamo a tutte le parti rilevanti di evitare passi che possono alzare la tensione», ha detto Erdogan durante una conferenza stampa congiunta con il premier iracheno Shia Al Sudani a Baghdad.
Ma secondo l’analista Pepe Escobar le notizie provenienti dall’area non sarebbero delle migliori. La controrisposta di Israele in Iran avrebbe dovuto essere un attacco nucleare. Citando due fonti di alto livello di origine asiatica, Escobar afferma che un F-35 carico di una bomba nucleare sarebbe stato inviato nei cieli della Giordania. La missione avrebbe dovuto provocare una detonazione ad alta quota sul territorio della Repubblica Islamica tale da provocare un sovraccarico delle linee elettriche ad alta capacità, paralizzando la rete elettrica iraniana e disabilitando tutti i dispositivi elettronici. Sempre secondo le fonti di Escobar, contestate dall’ex diplomatico Scott Ritter, mentre l’F-35 israeliano stava lasciando lo spazio aereo giordano sarebbe stato abbattuto dall’aeronautica russa.
Nel frattempo, il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha pubblicato un video spot sulla piattaforma X con una tranquilla immagine con la Tour Eiffel e con in sottofondo una musica francese, viene interrotto da manifestazioni inneggianti ad Allah. Nel video viene specificato che i cosiddetti Guardiani della rivoluzione iraniana attaccheranno presto una città europea. Lo stesso ministro ha pubblicato anche una foto del Colosseo con diversi missili sopra e ha pensato bene di taggare tutti i capi diplomazia del G7.