di Margherita Furlan e Fabio Belli
Nella notte tra ieri e oggi, 4 agosto, l’esercito ucraino ha cercato di attaccare la base navale russa di Novorossiysk con due droni marini. È quanto ha riferito il ministero della Difesa moscovita, precisando che i tentativi sono stati respinti.
Sempre nella notte, sarebbe stato soppresso un tentativo di attacco di tredici droni nel territorio della Crimea senza causare danni o vittime.
Intanto, il confine bielorusso si surriscalda. La Polonia continua a dispiegare truppe dopo avere denunciato la violazione del suo spazio aereo da parte di due elicotteri. Per il primo ministro Morawiecki i militari dei Wagner possono travestirsi da migranti clandestini ed entrare in Polonia per effettuare sabotaggi. Sarebbe quindi necessario “contenere l’aggressore”. Opinione condivisa anche dalla Lituania secondo cui più di mille cittadini di Russia e Bielorussia che vivono nel paese rappresenterebbero una minaccia alla sicurezza nazionale per cui vanno privati dei permessi di residenza permanente.
Intanto, nonostante secondo l’agenzia di stampa internazionale Reuters la Russia abbia raddoppiato le spese militari nel 2023 portandole a oltre 97 mld di dollari, Mosca secondo i dati della Banca Mondiale godrebbe di ottima salute, classificandosi nel 2022 come la quinta economia al mondo e la più grande in Europa per parità di potere d’acquisto.
Da oltreoceano, secondo un sondaggio condotto dalla CNN, la maggioranza degli americani, pari al 55%, sarebbe contraria allo stanziamento di ulteriori aiuti a Kiev. I tempi cambiano e l’ex Colonnello Douglas McGregor ha appena dichiarato che la NATO ha commesso un gravissimo errore nel considerare l’Ucraina in grado di resistere alle truppe russe. ”L’ex repubblica sovietica è stata effettivamente distrutta, ma gli alleati si rifiutano di ammetterlo”. Ma luci della ribalta e i trionfalismi sullo scenario ucraino sembrano affievolirsi anche nel Vecchio Continente: secondo il quotidiano Welt, la Germania starebbe rallentando la consegna delle armi che solo a maggio aveva promesso a Kiev. Occorre dunque inventare qualcosa di nuovo.