di Fabio Belli
L’Unione europea ha incrementato le importazioni di gas naturale liquido dalla Russia vendendone una parte a paesi extracomunitari.
È quanto ha affermato l’Istituto per l’economia energetica e l’analisi finanziaria, secondo cui il 21% dei volumi di GNL russo diretti verso il Vecchio Continente sarebbe costituito da trasbordi, non inclusi nelle cifre ufficiali.
A differenza del petrolio, il gas russo non è sottoposto a sanzioni. Tuttavia la politica dei paesi europei, nell’ultimo anno e mezzo, è stata quella di rallentare le forniture provenienti dai gasdotti russi a beneficio di quelle di gas naturale liquido, aumentate del 40% tra gennaio e luglio 2023 rispetto allo stesso periodo del 2021. Nel dettaglio, l’Unione europea avrebbe acquistato, secondo una stima, 5,29 miliardi di euro di GNL pari al 52% delle esportazioni russe tra gennaio e luglio 2023, rispetto al 49% del 2022 e al 39% del 2021.
Sebbene il commissario europeo per l’energia, Kadri Simson, abbia dichiarato tre mesi fa che anche le importazioni di GNL russo debbano essere gradualmente eliminate, l’Europa sta invece diventando una sorta di hub del commercio mondiale del combustibile.
I dati analizzati dall’Istituto mostrano che di tutto il gas naturale liquido russo ricevuto tra gennaio e settembre 2023 da Belgio e Francia, ben il 37% è stato trasbordato. I due paesi, insieme alla Spagna, sono i maggiori importatori di GNL russo, che viene rivenduto in parte ad altri mercati, specialmente quello asiatico.