di Elisa Angelone
Il presidente bielorusso Aleksandr Lukashenko ha tenuto oggi, 27 giugno, un discorso durante il quale ha evidenziato lo stretto coordinamento con il suo omologo russo su tutti i livelli, in particolare a livello della sicurezza.
“E’ stato doloroso assistere agli eventi che hanno avuto luogo in Russia, non solo per me, ma per molti cittadini bielorussi – perché la patria è una sola e va da Brest a Vladivostok”, queste le parole di Lukashenko, secondo cui ad essere in pericolo è per l’appunto non soltanto la Russia, ma anche la Bielorussia, nel mirino di quanti in Occidente tramano -con l’aiuto dei loro accoliti in Bielorussia- disordini per l’intera regione. Ma “non può verificarsi alcuna rivoluzione colorata se non ne esistono già le basi all’interno del Paese”, ha dichiarato il leader bielorusso che, in ogni caso, si dice certo del fatto che un nuovo conflitto mondiale è “più vicino che mai”. “Se crolla la Russia”, afferma Lukashenko, “crolleremo anche noi”. Motivo per cui il leader bielorusso avrebbe dato ordine di portare l’esercito nazionale alla massima prontezza al combattimento, mentre nei giorni scorsi sarebbe stato pronto a trasferire un’intera unità delle proprie forze di sicurezza nella Federazione Russa in caso fosse stato necessario.