di Fabio Belli
“L’unica cosa di cui l’Ucraina ha davvero bisogno è la capitolazione, che molto probabilmente potrebbe aprire la strada alla pace, ma né Washington né Kiev vogliono un simile risultato”, è quanto ha affermato oggi sul proprio canale Telegram il vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, secondo cui mandare migliaia di sfortunati al macello non aiuterà più il regime di Kiev che ormai è un cadavere in avanzato stato di decomposizione. Il commento dell’ex premier russo arriva in seguito all’ultima richiesta dell’amministrazione Biden, che ha chiesto al Congresso degli Stati Uniti di stanziare altri 13 miliardi di dollari in aiuti militari all’Ucraina.
Nel frattempo il presidente kirghiso, Sadyr Zhaparov, ha reso note le pressioni degli Stati Uniti per un presunto aggiramento delle sanzioni russe da parte del Kirghizistan. In un’intervista all’agenzia di stampa Kabar, Zhaparov ha etichettato la questione come una scusa per fare pressioni sul Paese. “Non lo permetteremo. Siamo uno stato sovrano e rimaniamo neutrali nel conflitto russo-ucraino”, ha detto in sostanza il presidente. In realtà la denuncia di Zhaparov sarebbe soltanto la punta dell’iceberg dell’atavico desiderio di egemonia da parte di Washington concentrato, non a caso, verso paesi ex sovietici. Secondo il capo dipartimento per la cooperazione economica del ministero degli Esteri russo, le pressioni esercitate da Unione europea e Stati Uniti contro i Paesi dell’Asia centrale sulla questione delle sanzioni, starebbero minando nella regione l’attuazione dei progetti della Russia.
Russia che torna sulla Luna dopo quasi 50 anni. Stamattina dal cosmodromo “Vostochny” è stato lanciato il razzo “Soyuz-2.1B”. L’atterraggio sul suolo del nostro satellite è previsto per il 21 agosto, dopodiché la sonda “Luna-25” inizierà una missione, della durata stimata di un anno, per studiare la superficie fino a una profondità di circa 40cm, cercando la presenza di acqua e analizzando gli elementi chimici presenti.