di Gionata Chatillard
Il desiderio di Emmanuel Macron di partecipare al prossimo vertice dei BRICS ha sorpreso un po’ tutti, ma in realtà non fa che confermare la volontà del presidente francese di ritagliarsi una specie di ruolo da poliziotto buono all’interno dello schieramento occidentale. Come già successo altre volte -quando ha mostrato timidi e contraddittori segnali di apertura verso Mosca e Pechino-, anche in questa occasione l’inquilino dell’Eliseo sembra infatti cercare protagonismo provando a discostarsi leggermente dai binari dell’ortodossia atlantista.
La richiesta di partecipare alla riunione dei BRICS, inoltrata da Macron al suo omologo sudafricano Cyril Ramaphosa, non ha per il momento ricevuto risposta, ma ha sicuramente messo in ulteriore imbarazzo Pretoria, che secondo la stampa locale stava già cercando di spostare il summit in Cina per togliersi dall’impaccio del mandato di arresto contro Vladimir Putin emesso dalla Corte Penale Internazionale.
In attesa di conferme su dove si svolgerà il vertice, previsto per fine agosto, l’eventuale presenza di Macron sarebbe comunque di portata storica. Più che una provocazione, la volontà del presidente francese di andare a curiosare in casa del nemico sembra essere un’esigenza strategica, in un momento in cui la sfera di influenza di Parigi in Africa si sta riducendo a vista d’occhio. Non a caso Macron, per uscire dall’impasse, si sta facendo promotore di un nuovo ordine globale che, a detta sua, dovrebbe tenere maggiormente in conto le esigenze dei paesi in via di sviluppo, ovvero di quelle nazioni che si stanno ormai buttando a braccia aperte verso i BRICS.
Proprio per questo, Parigi ospiterà a fine giugno un’ambiziosa conferenza internazionale volta a siglare un nuovo patto finanziario globale, alla quale sono attesi decine di capi di Stato e di Governo. Il presidente sudafricano Ramaphosa è incluso nella lista e Macron, giocando in casa, farà di tutto per convincerlo a farsi invitare al prossimo vertice dei BRICS, dove l’attuale inquilino dell’Eliseo potrebbe entrare nella Storia come primo leader di una nazione del G7 a partecipare a una riunione del blocco alternativo a quello occidentale.