di Jeff Hoffman
Il movimento yemenita Ansar Allah, noto anche come Houthi, ha annunciato la prima operazione congiunta con gruppi militari iracheni contro le navi israeliane nel porto di Haifa.
L’operazione è stata diretta contro due navi che trasportavano attrezzature militari per l’esercito israeliano e contro una terza nave non meglio specificata.
Il portavoce militare degli Houthi, generale di brigata Yahya Sarea, ha dichiarato che le operazioni chirurgiche sono state effettuate con droni in rappresaglia contro i massacri commessi dal nemico israeliano a Rafah, nella striscia di Gaza.
Stando ai vertici militari israeliani, tuttavia, nessun incidente si sarebbe verificato nel porto di Haifa che, a loro dire, starebbe funzionando a pieno regime perché, a quanto pare, da una parte si registrano gli eventi reali, dall’altra prosegue la narrazione del grande e invincibile Israele.
Attacchi a parte, emerge che la congestione del traffico marittimo peggiora di giorno in giorno prospettando una crisi delle reti di approvvigionamento simile a quella del 2021, con i costi dei noleggi e delle assicurazioni in forte rialzo.
D’altro canto, se consideriamo i numerosi velivoli abbattuti dagli Houthi negli ultimi mesi e anni sembrerebbe che né Israele né la NATO abbiano la capacità strategica di avere la meglio sugli Houthi che, ricordiamolo, vengono fuori da 9 anni di guerra voluta da Washington per mano dell’Arabia Saudita creando una delle più drammatiche crisi umanitarie degli ultimi decenni.
“La portaerei americana ‘Eisenhower’ rimarrà un obiettivo per le nostre forze armate ogni volta che se ne presenterà l’opportunità”, ha dichiarato oggi il leader Houthi Abdul-Malik al-Houthi rivolgendosi alla stampa.
“Gli eserciti arabi nel 1967 avevano centinaia di aerei, migliaia di carri armati e veicoli corazzati e centinaia di migliaia di soldati, eppure non sono durati sei giorni”, ha fatto notare Al-Houthi lasciando capire che il movimento di resistenza è ancora lì dopo aver dichiarato guerra a Israele, aggiungendo poi che Il percorso delle operazioni congiunte con la Resistenza islamica in Iraq sarà importante, strategico e in escalation.
Da Oltreoceano, in perfetta linea di coerenza con il piano di guerra infinita, Washington ha fatto sapere che gli Stati Uniti e i loro alleati stanno bloccando i fondi delle Nazioni Unite diretti allo Yemen volti a implementare il processo di pace interno al paese.
E la guerra infinita continua.