di Fabio Belli
Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha respinto l’ultima proposta di tregua e scambio di prigionieri di Hamas e ha approvato un piano delle forze armate per lanciare un’operazione nella città di Rafah, nel sud di Gaza.
La proposta di Hamas, finalizzata a un cessate il fuoco e avente come mediatori Qatar ed Egitto, prevedeva il rilascio di donne israeliane, comprese donne soldato, bambini, anziani e ostaggi malati, in cambio della liberazione tra 700 e 1.000 prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane. Una richiesta che lo Stato ebraico ha respinto ed etichettato come irrealistica, ribadendo la determinazione a portare a termine la missione di “eliminazione” di Hamas.
Nelle ultime 48 ore, secondo l’ufficio stampa del governo di Gaza, nell’enclave palestinese l’esercito israeliano ha effettuato cinque attacchi contro i centri umanitari uccidendo 56 persone e ferendone più di 300. La Mezzaluna Rossa Palestinese ha anche affermato che le forze israeliane impedirebbero il transito delle ambulanze per prestare soccorso ai fedeli presso la moschea di Al-Aqsa
E mentre le navi anglostatunitensi prendono nuovamente di mira lo Yemen, il leader degli Houthi ha affermato che le forze armate del paese continueranno le loro operazioni di ritorsione contro le navi commerciali affiliate a Israele, impedendo il passaggio delle imbarcazioni anche attraverso l’Oceano Indiano e il Capo di Buona Speranza.
Guerra e alta tensione continuano.