di Margherita Furlan
Mentre alla principale borsa finanziaria russa, la Borsa di Mosca (MOEX) il trading di azioni e le negoziazioni del mercato monetario regolate in dollari ed euro cessano da oggi in risposta alla nuova serie di sanzioni imposte dagli Stati Uniti, lo yuan diventa la principale valuta estera della Russia. D’ora innanzi il tasso di cambio yuan/rublo definirà la traiettoria per tutte le altre coppie di valute, compresi euro e dollaro, lo conferma la Banca Centrale della Federazione Russa.
Il Regno Unito, da parte sua, dopo gli Stati Uniti, ha ampliato l’elenco delle sanzioni contro la Russia, includendo, tra i soggetti colpiti, la Borsa di Mosca, il Deposito nazionale dei regolamenti e la Borsa di San Pietroburgo. I ministri degli Esteri di diversi paesi europei si sono invece appellati al capo della diplomazia dell’Unione europea, Josep Borrell, per limitare la libertà di movimento dei diplomatici russi nei paesi dell’Unione. Ciò costituirebbe un ulteriore pacchetto di sanzioni anti-russe e, secondo quanto afferma la testata Politico, sarebbe caldeggiato da Repubblica Ceca, Danimarca, Polonia, Romania, Olanda e paesi baltici.
Ma “la Russia svilupperà e attuerà misure di risposta se i paesi dell’Unione europea decideranno di limitare la circolazione dei diplomatici russi”, parola della portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, che si scaglia anche contro l’annuncio fatto al G7, presente Zelensky, di un prestito di 50 miliardi di dollari sottoscritto dagli USA in favore dell’Ucraina. Il prestito, e qui sta la novità principale, sarà garantito da 50 miliardi di asset russi congelati in Europa. Mosca ovviamente si rifarà espropriando asset del vecchio continente in Russia per una cifra equivalente, generando così un altro danno devastante all’economia dell’Unione europea. Un vero e proprio suicidio.
Non finisce qui. Il Segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, ha appena annunciato che le donazioni di armi all’Ucraina saranno obbligatorie per i paesi membri dell’Alleanza e saranno coordinate e centralizzate dal capo militare dell’alleanza (ora Generale statunitense Cavoli). La tassa Zelenskij diverrà dunque obbligatoria.
Non bastasse l’economia, la NATO ha inoltre comunicato che oltre 300mila soldati sono ora in stato di massima allerta. La Russia, in risposta, ha schierato in Crimea i suoi ultimi sistemi di difesa aerea S-500.
“Gli Stati Uniti e i loro dannati alleati ci hanno dichiarato guerra senza regole”, ha dichiarato il Vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, che ha chiesto il trasferimento di tutti i tipi di armi agli alleati russi, con eccezione di quelle nucleari.
Nel frattempo, al G7 “guidato” dall’Italia è arrivato un messaggio da parte del segretario generale aggiunto dell’ONU per gli affari umanitari, Martin Griffiths, che riguarda Gaza.
Si tratta del numero esatto di esseri umani che potrebbero morire di fame in un mese, esattamente entro metà luglio, a causa del genocidio commesso dall’alleato dei G7, Israele: il numero è mezzo milione di persone. Tutti palestinesi. Per ora.