di Fabio Belli
Il presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, è attualmente in visita a Pechino per discutere con l’omologo cinese, Xi Jinping, di questioni commerciali, economiche e di cooperazione internazionale. Ieri in Russia invece si è celebrata la Giornata della flotta rompighiaccio nucleare, coincidente con l’entrata in funzione del “Lenin”, primo nel suo genere, che prese servizio il 3 dicembre 1959. La Russia dispone di 11 rompighiaccio nucleari, gli Stati Uniti ancora non ne hanno neanche uno.
Nel vecchio mondo unipolare intanto imperversa la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici di Dubai, conosciuta anche come COP28, dove Hillary Clinton ha dichiarato: “Stiamo iniziando a prestare attenzione e a contare e registrare le morti legate al clima”. Il presidente cubano Miguel Diaz-Canel, è stato invece un po’ più realistico: “Vorrei ricordarvi che a 2.000 chilometri da qui è in corso un genocidio. Dobbiamo denunciare gli atti terroristici commessi contro la Striscia di Gaza. La comunità internazionale, che ha gridato tanto per l’Ucraina, ma rimane in silenzio su Gaza, dovrebbe vergognarsi”, ha concluso il presidente cubano. Intanto i morti palestinesi causati dal regime israeliano con la complicità statunitense, dal 7 ottobre sono arrivati a 16.000 di cui il 70% donne e bambini.
Ciò di cui possono andare fieri a Washington è comunque la fornitura all’Unione europea di 61 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto dal febbraio scorso, per un valore pari quasi a 66,7 miliardi di euro. Secondo i dati Eurostat, senza le sanzioni contro la Russia le imprese statunitensi avrebbero ricevuto l’85% di proventi legati al GNL in meno.