di Fabio Belli
Varsavia ha lamentato la violazione dello spazio aereo del paese da parte di un missile russo. L’aeronautica polacca avrebbe fatto decollare gli aerei per intercettare e abbattere il missile proveniente dall’Ucraina, senza avere il tempo di intercettarlo. A seguito dell’incidente il presidente della Polonia, Andrzej Duda, ha indetto una riunione d’emergenza con l’Ufficio per la sicurezza nazionale. Varsavia tuttavia non ha fornito prove che il missile sia stato lanciato dall’esercito russo.
Nell’ultima settimana le forze armate russe hanno effettuato circa 50 attacchi missilistici e droni contro obiettivi militari ucraini, tra cui complessi militari-industriali, aeroporti militari, arsenali e depositi di armi. A riportarlo è il ministero della Difesa russo, secondo cui sarebbero state colpite unità delle forze armate ucraine, formazioni nazionaliste e mercenari stranieri. Sempre secondo il rapporto del dipartimento russo, dal 23 al 29 dicembre sarebbero stati abbattuti dieci aerei da guerra e due elicotteri delle forze armate del paese.
Il portavoce dell’aeronautica ucraina, Yuriy Ignat, ha dichiarato di non aver mai visto così tanti bersagli sul proprio monitor in una sola volta.
Al contempo, in un’intervista a Ria Novosti, il vicepresidente del Consiglio di Sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha definito altamente ovvi i negoziati con Kiev nel 2024. “L’operazione speciale continuerà col medesimo obiettivo: il disarmo delle truppe ucraine e il rovesciamento del regime filo-Bandera, sebbene non esplicitamente dichiarato”, ha detto Medvedev sottolineando come le trattative di pace non abbiano scadenza, “Possono essere condotte anche a sconfitta totale e con la resa delle truppe di Kiev e della NATO”, ha aggiunto Medvedev.
E mentre il G7 sta pensando di avallare la proposta di Washington sul sequestro di 300 miliardi di dollari di beni russi congelati, Mosca avverte l’Occidente di avere un elenco di beni statunitensi, europei e di altri paesi pronti a essere confiscati. Tuttavia il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha affermato che qualsiasi mossa del genere da parte dell’Occidente equivarrebbe a un “furto”, violerebbe il diritto internazionale e minerebbe le valute di riserva, il sistema finanziario globale e l’economia mondiale.
Nel frattempo, a Gaza non si ferma la mattanza israeliana. Tra ieri sera e stanotte 21 palestinesi sono morti dopo il bombardamento di un’abitazione nel campo profughi di Ashaboura, vicino alla città di confine di Rafah. I raid sionisti sono continuati stamani a Tubas nel campo profughi di Al Far’a e vicino all’ospedale Naser di Khan Younis.
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