di Fabio Belli
Oggi, 9 maggio, la Piazza Rossa di Mosca ha ospitato la consueta parata annuale del Giorno della Vittoria per commemorare uno dei capitoli più importanti e storici della Russia del XX° secolo, ovvero il 79° anniversario della Vittoria nella Grande Guerra Patriottica.
La sfilata di quest’anno si è svolta con un clima glaciale inusuale per maggio e con le truppe russe che hanno marciato sotto una leggera nevicata. L’evento ha coinvolto i vari rami delle forze armate russe che hanno presentato una vasta gamma di sistemi missilistici di prim’ordine come l’ Iskander-M, il sistema di difesa aerea S-400 Triumph e il complesso ICBM mobile RS-24 Yars. La parata si è aperta con un carro armato di fabbricazione sovietica T-34, famoso per aver svolto un ruolo cruciale nella vittoria contro l’esercito tedesco durante la Seconda Guerra Mondiale.
Hanno assistito alla sfilata sul palco presidenziale i leader di diversi paesi tra cui Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Cuba, Laos, Serbia e Guinea-Bissau. Il Cremlino non ha invitato all’evento i cosiddetti paesi ostili.
Presente alla cerimonia anche il ministro della Difesa Sergei Shoigu. Il presidente russo, Vladimir Putin, è intervenuto dal podio per il consueto discorso e non ha mancato di puntare il dito contro l’Occidente per voler dimenticare le lezioni della Seconda Guerra Mondiale.
“Stanno cercando di distorcere la verità sulla Seconda Guerra Mondiale perché interferisce con la politica coloniale”, ha detto Putin. Ogni riferimento alle recenti dichiarazioni della Casa Bianca è tutt’altro che casuale dopo che la portavoce, Karine Jean-Pierre, rispondendo a una domanda di un giornalista aveva affermato che la Seconda Guerra Mondiale era stata vinta dagli americani e dagli ucraini, che avevano combattuto insieme contro Hitler e Stalin.
“La Russia non permetterà a nessuno di minacciarci, le nostre forze strategiche sono sempre in allerta”, ha proseguito Putin nel suo discorso volgendo un altro monito al cosiddetto revanscismo dell’Occidente che, a suo dire, sta cercando di incitare conflitti e ostilità interetniche nel mondo e di frenare i centri sovrani di sviluppo. Al termine dell’intervento il presidente russo si è rivolto ai partecipanti all’operazione speciale con il grido “tutta la Russia è con voi”.