di Fabio Belli ed Elisa Angelone
“I paesi della NATO sono de jure coinvolti nel conflitto in Ucraina, il che aumenta la minaccia di uno scontro militare diretto tra potenze nucleari”, è quanto ha affermato il ministro degli Esteri russo, Sergeij Lavrov, durante un discorso all’11esimo incontro internazionale degli alti rappresentanti incaricati delle questioni di sicurezza.
Secondo il capo della diplomazia russa gli Stati Uniti e la NATO sarebbero direttamente coinvolti nel conflitto in Ucraina non solo per la fornitura di armi, ma anche per l’addestramento del personale nel Regno Unito, Germania, Italia e in altri paesi.
Durante lo stesso incontro il presidente russo, Vladimir Putin, in un videomessaggio, si è detto sicuro che verrà realizzato un mondo multipolare equo.
“Mosca è pronta a cooperare con tutte le nazioni interessate per affrontare minacce e sfide comuni”, ha detto Putin, ribadendo la propria fiducia che il sistema neocoloniale, che ha permesso di sfruttare le risorse del mondo intero, diventi un ricordo del passato.
“La Russia ha partner in molte regioni e continenti diversi, apprezziamo i legami storicamente forti, amichevoli e veramente fiduciosi con gli stati dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina e li rafforzeremo in ogni modo possibile”, ha aggiunto il presidente russo.
Ma a Mosca la diplomazia non si ferma mai. Oggi è infatti iniziato anche il secondo Forum Economico Eurasiatico. Un evento importante per i paesi dell’Unione Economica Eurasiatica e, in generale, per tutta la regione, con la partecipazione di quasi 3mila rappresentanti del governo, del mondo imprenditoriale e dei media.
Nel suo discorso alla cerimonia di apertura, Vladimir Putin ha commentato i profondi cambiamenti in atto nell’arena globale. Il capo del Cremlino ha osservato come un numero crescente di paesi stia rafforzando sempre più la sovranità nazionale, perseguendo politiche indipendenti e sviluppando il proprio personale modello di sviluppo.
“Coloro che ancora sostengono l’unipolarismo e coloro che sono costretti ad obbedire ai dettami di questi ultimi si sparano sui piedi”, ha dichiarato Putin. Il riferimento, in questo caso, agli USA e ai vassalli europei è ben chiaro.
Il presidente russo ha rivendicato il ruolo chiave della Russia nel superamento dell’attuale sistema finanziario in profonda crisi – una crisi che, secondo Putin, con il tempo porterà allo sganciamento della politica dalla sfera economica, con ovvi benefici per i paesi finora svantaggiati.
E’ in questo contesto che, secondo Putin, l’Unione Economica Eurasiatica acquisisce particolare importanza in virtù dell’enorme potenziale umano, industriale e scientifico dei suoi partecipanti. Potenziale che, per il leader russo, occorre sfruttare in primis per garantire all’Eurasia la sovranità tecnologica necessaria per competere sul mercato globale. “L’indipendenza tecnologica, infatti”, ha affermato Putin, “è garanzia di indipendenza economica e politica”.