di Margherita Furlan
Mosca esprime la sua più seria preoccupazione per il forte aggravamento della situazione nella zona del conflitto israelo-palestinese. “A questo proposito, afferma la portavoce degli Esteri, maria Zakharova, riaffermiamo la nostra posizione di principio e coerente sul fatto che questo conflitto, che si trascina da 75 anni, non ha soluzione con la forza e può essere risolto esclusivamente con mezzi politici e diplomatici, attraverso l’istituzione di un processo negoziale completo su una base giuridica internazionale ben nota, che prevede la creazione di uno Stato palestinese indipendente entro i confini del 1967, con Gerusalemme Est come capitale, che viva in pace e sicurezza con Israele.
Consideriamo l’attuale escalation su larga scala della situazione come un’altra manifestazione estremamente pericolosa del circolo vizioso della violenza, che è una conseguenza diretta della cronica mancata attuazione delle pertinenti risoluzioni dell’ONU e del suo Consiglio di Sicurezza e del blocco de facto, da parte dell’Occidente, del lavoro del “quartetto” di mediatori internazionali per il Medio Oriente composto da Russia, Stati Uniti, UE e ONU.
Chiediamo alle parti palestinese e israeliana di attuare un cessate il fuoco immediato, di rinunciare alla violenza, di dare prova della necessaria moderazione e di avviare, con l’assistenza della comunità internazionale, un processo negoziale volto a stabilire una pace globale, duratura e a lungo attesa in Medio Oriente.”
La Zakharova ha aggiunto: “Per un anno e mezzo, durante i briefing ufficiali presso il ministero degli Esteri russo, ho parlato di come le armi della NATO, soprattutto quelle americane fornite a Zelensky, si stessero diffondendo nei mercati neri. Ho anche menzionato il motivo: la corruzione in Ucraina e il legame corrotto tra Washington e Kiev. Ho parlato, avvertito e chiesto ai media mondiali di prestare attenzione. Chiedete a Bloomberg, al New York Times, al Wall Street Journal, a Politico, all’Associated Press, alla BBC e ad altri, quante volte hanno citato i nostri dati o hanno condotto indagini basate su di essi? Ve lo suggerisco io – mai”.
Nel frattempo, Ahmed Abou Gheit, segretario della Lega Araba, ha incontrato il ministro degli Esteri russo, Sergeij Lavrov e, a proposito della crisi di Gaza, ha riferito: “Rifiutiamo la violenza, ma la respingiamo da entrambe le parti”.
Secondo il capo dela diplomazia russa, “per risolvere il problema palestinese sono necessari la creazione dello Stato di Palestina il rispetto delle risoluzioni ONU, ma soprattutto “gli Stati Uniti non devono più ostacolare gli sforzi di mantenimento della pace”.