di Fabio Belli
Mosca sospende la partecipazione all’accordo sul grano, e si dice pronta a riprenderla non appena le condizioni richieste saranno implementate.
È quanto ha affermato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, nel giorno della scadenza fissata ad oggi, 17 luglio, dopo che Mosca aveva ripetutamente avvertito nelle ultime settimane che avrebbe preso in considerazione la possibilità di interrompere l’accordo. “C’erano clausole in base alle quali si doveva tener conto degli interessi russi, compresa la logistica, l’assicurazione, il trasferimento di fondi relativi al pagamento per i nostri prodotti agricoli e molti altri punti”, aveva detto Putin nei giorni scorsi sottolineando che nessuna clausola era stata rispettata. Ciononostante il Cremlino aveva sempre concesso proroghe, ma nel giorno dell’attacco al Ponte di Crimea, Mosca ha deciso che, evidentemente, la misura è colma, sebbene il portavoce Peskov abbia puntualizzato che l’attacco terroristico odierno non influisce sulla posizione della Russia.
L’Ambasciata russa a Minsk ha consegnato a Kiev una nota sull’interruzione dell’accordo con decorrenza domani, 18 luglio. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha inoltre reso noto che sono state informate ufficialmente tutte le parti interessate, Ucraina, Turchia e ONU. La missione della Federazione Russa presso le Nazioni Unite fa sapere che la decisione è definitiva. Una decisione che vedrà, da parte della Federazione Russa, il ritiro delle garanzie di sicurezza della navigazione, chiudendo il corridoio umanitario marittimo nell’area nord-occidentale del Mar Nero. Kiev, secondo quanto appreso dall’addetto stampa presidenziale, spera di continuare le consegne di grano attraverso il Mar Nero, in attesa di conferma di disponibilità da parte delle altre due controparti, anche perché secondo quanto dichiarato dal ministro degli Esteri, Dmitro Kuleba, le forniture alimentari ucraine attraverso i corridoi terrestri non saranno in grado di compensare completamente quelle attraverso i porti del Mar Nero. Nel frattempo il presidente turco, Recep Tayyip Erdogan, nel lodare l’accordo come un importante successo diplomatico, ha affermato che la Russia sarebbe ancora interessata a tenere in piedi l’accordo e ha promesso di parlare a breve con Vladimir Putin.
Intanto a seguito della decisione di Mosca, i future sul grano sono aumentati del 4,2%.