di Margherita Furlan e Fabio Belli
In campo diplomatico proseguono a correre su binari paralleli due mondi completamente differenti, uno nascente, l’altro attualmente in terapia intensiva. Il nuovo mondo multipolare vede il ministro degli Esteri russo, Sergeij Lavrov, giungere a Cuba per l’ultima tappa del tour latinoamericano, dopo Brasile, Venezuela e Nicaragua. A L’Avana Lavrov ha incontrato il suo omologo cubano Bruno Rodriguez e il presidente della Repubblica, Miguel Diaz-Canel. Il capo della diplomazia russa ha osservato come la parte russa sia soddisfatta del modo in cui si sta sviluppando il dialogo tra i due Paesi. Da Mosca gli fa eco il presidente Putin che in una riunione del Consiglio per l’autonomia locale ha sottolineato: “La tendenza verso il multipolarismo nel mondo è inevitabile. Non farà che intensificarsi. E coloro che non lo capiscono e non seguiranno questa tendenza perderanno. Questo è un fatto assolutamente ovvio come il crescere del Sole”.
Nel vecchio mondo imperiale unipolare si registra la visita del Segretario della NATO, Jens Stoltenberg, a Kiev. Il politico norvegese ha ribadito che il futuro dell’Ucraina è nell’Alleanza Atlantica, il cui obiettivo principale dovrebbe essere quello di garantire che l’Ucraina sconfigga la Russia nel campo di battaglia. Stoltenberg ha sottolineato che l’assistenza dei membri dell’Alleanza all’Ucraina è già arrivata a 150 miliardi di euro e che la fornitura di “aerei, carri armati e veicoli blindati” è in aumento. Domani, venerdì 21 aprile, è prevista una riunione del gruppo di contatto sull’Ucraina presso la base americana di Ramstein in Germania, alla quale parteciperanno i leader di Stati Uniti e Ue.