di Jeff Hoffman
Anche la libera circolazione di materiale bellico e mezzi militari è semplificazione. Questa, in estrema sintesi, la strategia di guerra portata avanti dai vassalli europei dietro ordine di Washington.
“Sono in corso piani per creare una rete di corridoi militari in tutta Europa nel tentativo di aggirare le complesse normative che attualmente limitano lo scambio di attrezzature e personale tra le nazioni della NATO”, si legge nell’edizione domenicale del Times.
Niente di nuovo sul fronte occidentale in quanto il piano era stato rivelato a Bruxelles durante il summit della NATO quando il capo della logistica europea dell’Alleanza Atlantica, il tenente generale Alexander Sollfrank, esortò i ministri della Difesa europei a consentire il rapido movimento di truppe e munizioni in caso di un grave conflitto con la Russia.
In un’intervista rilasciata al Times l’ufficiale ha chiaramente ordinato che i membri del blocco militare guidato dagli Stati Uniti inizino senza indugio a “ridurre o adattare la burocrazia” alle necessità militari.
“Tutti possono iniziare a farlo, senza aspettare. Perché non abbiamo tempo da perdere”, ha poi aggiunto Sollfrank in forma di avvertimento.
La notizia, quindi, è che siamo passati dall’europeizzazione dell’Ucraina all’ucrainizzazione dell’intera Europa.