di Margherita Furlan e Fabio Belli
La fregata Admiral Gorshkov, la nave cisterna Akademik Pashin, il rimorchiatore di salvataggio della Marina russa Nikolai Chiker, e il sottomarino Kazan, hanno fatto il loro ingresso oggi nel porto de L’Havana.
La flotta, tra cui navi di supporto che in precedenza avevano praticato l’uso di missili a guida di precisione nell’Atlantico, effettuerà una visita ufficiale nel porto dell’Avana dal 12 al 17 giugno. I piani dei marinai russi prevedono incontri con il comando della Marina cubana e il governatore dell’Avana, visitando luoghi storici e culturali.
Il ministero degli Esteri cubano ha affermato nel merito che la visita delle navi russe è in sintonia con le relazioni amichevoli tra L’Avana e Mosca e rispetta rigorosamente le regole internazionali. Il dipartimento ha sottolineato che nessuna delle navi trasporta armi nucleari e la loro permanenza non rappresenta una minaccia per la regione.
Nel frattempo, prosegue la guerra di sanzioni tra l’Occidente e la Russia. ll Dipartimento del Tesoro statunitense ha introdotto il divieto della fornitura di software e servizi di Internet Technology in Russia tra cui servizi cloud per software di gestione aziendale, applicativi per la progettazione e la produzione.
La decisione entrerà in vigore il 12 settembre 2024.
Inoltre, secondo quanto riferisce il Financial Times, nei prossimi giorni il Dipartimento del Tesoro di Washington intende quasi quadruplicare l’elenco delle società russe soggette a sanzioni secondarie, da 1.200 a 4.500 circa.
In risposta alle nuove restrizioni la Borsa di Mosca ha riferito che le negoziazioni in dollari ed euro, a partire da domani 13 giugno, non verranno effettuate.
Ma ciò che più importa è che Il ministero delle Finanze russo ha annunciato l’intenzione di lanciare la piattaforma BRICS Bridge, progettata per effettuare pagamenti transfrontalieri tra gli Stati membri.
Secondo il ministero, l’iniziativa mira ad aumentare la velocità e l’accessibilità delle transazioni finanziarie, oltre a garantire pagamenti sostenibili “al di fuori del campo delle sanzioni”. L’idea principale della piattaforma è quella di utilizzare asset finanziari digitali emessi dalle banche centrali dei membri BRICS.
Si suppone che questi asset siano collegati alle valute nazionali degli Stati membri, il che consentirà alle parti di effettuare pagamenti quasi istantaneamente con costi minimi.
Il ministro delle Finanze russo, Anton Siluanov ha spiegato che l’attenzione sarà posta sull’utilizzo di moderne soluzioni tecnologiche per semplificare e migliorare le procedure relative ai pagamenti e non sulla creazione di uno strumento di pagamento unico per i paesi BRICS. La piattaforma, che sarà compatibile con i tradizionali sistemi di pagamento in tempo reale, è ancora in fase di definizione e il Ministero delle Finanze sottolinea che il progetto sarà implementato passo dopo passo.
Nella dichiarazione congiunta dei ministri degli Esteri dei BRICS, incontrati il 10 giugno 2024 a Nizhny Novgorod, è stato espresso il sostegno a una riforma globale delle Nazioni Unite, compreso il Consiglio di Sicurezza, con l’obiettivo di renderlo più democratico, rappresentativo, efficace ed efficiente e di aumentare la rappresentanza dei paesi in via di sviluppo. I ministri hanno riconosciuto l’impatto negativo sull’economia mondiale e sullo sviluppo sostenibile di approcci unilaterali in violazione del diritto internazionale.
Washington firmerà invece domani, 13 giugno, un accordo con Kiev sulla sicurezza. Lo ha affermato l’assistente americano per la sicurezza nazionale Jake Sullivan. L’accordo non prevede l’impiego di truppe statunitensi in Ucraina, ma l’impegno di richiesta al Congresso di nuovi stanziamenti per Kiev che tradotto significa nuove armi.