di Fabio Belli
L’esercito israeliano ha affermato di aver preso il pieno controllo del valico di Rafah, al confine con l’Egitto. I carri armati sono avanzati durante la notte in seguito a un pesante bombardamento delle aree residenziali. I movimenti israeliani sono stati anche confermati dall’agenzia di stampa ufficiale palestinese Wafa e dai media egiziani, precisando che i veicoli militari dell’esercito occupante hanno raggiunto sia il lato palestinese del valico di Rafah sia il valico di Karem Shalom.
Nonostante Hamas abbia ieri accettato la proposta di cessate il fuoco, Tel Aviv ha detto che continuerà l’operazione a Rafah per consentire, a suo dire, attacchi mirati contro Hamas. L’ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito la proposta di cessate il fuoco come “lontana dalle richieste essenziali di Israele”, sebbene abbia precisato di inviare negoziatori ai colloqui. Secondo quanto riferito da alcuni media israeliani, il ministro della Difesa, Yoav Gallant, avrebbe esortato il premier ad accettare lo scambio di prigionieri definendolo un buon accordo di partenza.
Hamas, in un comunicato, ha condannato l’attacco della città di Rafah, considerandolo un’indicazione dell’intenzione di contrastare un possibile accordo di cessate il fuoco tra le due parti.
Intanto la popolazione israeliana non ha preso bene la decisione del governo Netanyahu di procedere all’assedio di Rafah. Diversi manifestanti hanno bloccato ieri sera le strade di Tel Aviv, di al-Quds e di Be’er Sheba, chiedendo un accordo immediato con la resistenza palestinese sullo scambio di prigionieri.
I manifestanti hanno esortato il governo Netanyahu a dare un risalto positivo alla proposta di Hamas di porre fine al conflitto e scambiare i prigionieri.