di Fabio Belli
Alla chiusura del summit dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, che con l’ingresso della Bielorussia conta adesso dieci membri, il presidente russo, Vladimir Putin, ha tenuto una conferenza stampa in cui ha detto di valutare seriamente, seppur con visibile scetticismo, le dichiarazioni di Trump sulla sua disponibilità a fermare il conflitto in Ucraina in un giorno.
Il capo del Cremlino ha anche ritenuto positivo che i paesi della SCO si oppongano alla militarizzazione dello spazio e come tale posizione sia un segnale per il mondo intero.
Sempre in merito all’Ucraina, Putin ha ribadito che la leadership di Kiev sia attualmente illegale e che sarebbe inutile fare appello alla Verkhovna Rada. E sulla proposta di cessate il fuoco il presidente russo ha detto che Mosca non può dichiararlo. “Non abbiamo fiducia nelle azioni di risposta della controparte. Un cessate il fuoco senza raggiungere accordi sull’Ucraina è impossibile prima dell’inizio dei negoziati di pace con Kiev. Mosca non può dichiararlo nella speranza di passi positivi da parte dell’altra parte. Per un cessate il fuoco, l’Ucraina deve accettare misure che siano irreversibili e accettabili per la Federazione Russa”, ha concluso Putin.
Da Occidente intanto 61 esperti di politica estera hanno firmato una lettera aperta chiedendo alla NATO di non promettere all’Ucraina l’adesione all’alleanza prima del vertice di luglio a Washington. Nel testo della lettera, pubblicato da Politico, gli autori sottolineano che l’ulteriore avanzamento dell’Ucraina nella NATO renderebbe il paese “un’arena per scontri prolungati”.
Nel frattempo, in Medio Oriente Hezbollah ha condotto un’offensiva colpendo diversi siti militari israeliani con oltre 200 missili e droni come rappresaglia per l’assassinio da parte di Israele del comandante di alto rango del movimento, Mohamed Naim Nasser, che era stato ucciso ieri a seguito di un attacco aereo nel Libano meridionale.
Tra gli obiettivi dichiarati da Hezbollah figurano diversi siti militari israeliani tra cui il nuovo quartier generale della 91ª Divisione nella caserma di Ayelet.
A quanto pare le tre parole “cessate il fuoco”, a ragione o no, non vanno bene a nessuna latitudine.