di Fabio Belli
Alcuni scienziati norvegesi che indagano sull’attacco ai gasdotti Nord Stream hanno riferito che le esplosioni registrate sarebbero state almeno quattro.
È quanto scrive il quotidiano The Guardian puntualizzando il fatto che la versione ufficiale sosterrebbe solo due esplosioni.
I nuovi dati, diramati dall’Istituto norvegese di osservazione sismica Norsar, sarebbero stati raccolti da stazioni del Nord Europa e in Germania, inclusa la Rete Sismica Nazionale Svedese e quella danese dell’isola di Bornholm, vicina al luogo del sabotaggio.
Nel dettaglio tre esplosioni sarebbero avvenute a nord-est di Bornholm e una a sud-est. La prima il 26 settembre alle 02:03:24 ora locale, la seconda alle 19:03:50, la terza e la quarta rispettivamente sette secondi e sedici secondi dopo le prime due.
Norsar non ha escluso che possano esservi state ulteriori deflagrazioni.
Nel frattempo ieri, al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, il rappresentante permanente della Russia, Vasily Nebenzia, ha di nuovo accusato gli Stati Uniti di aver sabotato i gasdotti Nord Stream. “Si moltiplicano le prove che l’atto sia stato compiuto da Washington, un crimine finalizzato a rafforzare il proprio dominio in Europa”, ha detto il rappresentante sottolineando come il tutto abbia causato gravi conseguenze economiche e ambientali in diversi Stati.