di Fabio Belli
Nella notte di oggi, 17 luglio alle ore 3:05 locali, si è verificato un attacco terroristico sul Ponte di Crimea che ha causato la morte di due coniugi adulti e il ferimento della figlia oltre al danneggiamento della sede stradale.
Lo ha riferito stamani il Comitato nazionale antiterrorismo russo accusando i servizi segreti e le forze armate di Kiev. Dopo l’attacco terroristico è stato aperto un procedimento penale. Secondo le prime indagini, la quantità di esplosivo, trasportata da 2 droni marini con 500 kg ciascuno, sarebbe stata fornita dai servizi britannici.
I media ucraini hanno tranquillamente ammesso che si tratterebbe di un’operazione speciale con il coinvolgimento della Marina ucraina. Andriy Yusov, portavoce della Direzione principale dell’intelligence ucraino, ha commentato l’incidente sostenendo che il ponte di Crimea sarebbe una costruzione inutile; il tutto mentre la Verkhovna Rada ha addirittura proposto di premiare gli autori dell’efferato gesto. Un gesto che, secondo il capo della commissione degli affari internazionali della Duma di Stato, Leonid Slutsky, vede la responsabilità dell’Occidente collettivo, in qualità di sponsor del regime neonazista. Il presidente del Parlamento di Crimea, Vladimir Kostantinov, ha invece fatto notare che a Kiev non potevano non sapere che la parte automobilistica del ponte è una struttura a uso esclusivamente civile pertanto, secondo Kostantinov, i terroristi potranno essere fermati solo togliendo loro la possibilità fisica di sferrare tali gesti.
La portavoce degli Esteri, Maria Zakharova, sul suo canale Telegram ha dichiarato: “Il regime di Kiev è terrorista e ha tutti i segni di un gruppo criminale organizzato internazionale, la cui guida è affidata a Washington e Londra”, mentre il vice presidente del Consiglio di sicurezza russo, Dmitry Medvedev, ha detto che i terroristi capiscono solo il linguaggio del potere pertanto, ha proseguito, “è necessario far saltare in aria le proprie case e quelle dei loro parenti, distruggendo i vertici di queste formazioni in qualunque crepa si nascondano questi insetti”.
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha convocato un Consiglio di sicurezza straordinario entro la giornata di oggi.
A seguito del raid, le autorità russe hanno interrotto il traffico attraverso il ponte, anche se diverse ore dopo è ripreso il servizio ferroviario sulla sezione non interessata.
Secondo le prime previsioni ufficiali, occorreranno tre settimane di lavori per riparare il ponte.
Ora si attende una dura reazione così come quella dell’ottobre 2022, quando l’infrastruttura fu danneggiata dall’esplosione di un camion. A quel tempo, Mosca rispose intensificando gli attacchi missilistici sulle infrastrutture energetiche e militari dell’Ucraina.