di Margherita Furlan e Fabio Belli
Il figliol prodigo impara velocemente e pubblicamente finge di possedere doti ormai sconosciute ai più, quali l’autonomia di pensiero: «Chi c’è dietro Hamas? Credo che la risposta sia molto semplice: chi li sostiene pubblicamente, li sostiene con le armi. E non si tratta di un solo giorno. È una cosa che va avanti da molto tempo. Credo che qui ci sia una risposta dettagliata che potete trovare da soli. E anche sui social media, si può vedere attraverso le griglie chi sta dando i segnali rilevanti. Crediamo che la Russia sia uno di quelli che ha aiutato e che sta dietro», ha sottolineato Zelensky durante la conferenza stampa congiunta con l’omologo rumeno Klaus Iohannis rispondendo a una domanda su chi ci sia dietro Hamas.
Vladimir Putin invece, durante un incontro a Mosca con il premier iracheno Mohammed al-Sudani, ha affermato come lo scontro tra Israele e Hamas sia un “chiaro esempio di fallimento” delle politiche statunitensi in Medio Oriente. “Hanno cercato di monopolizzare l’accordo ma, sfortunatamente, non si sono preoccupati di trovare compromessi accettabili per entrambe le parti”, ha detto il capo del Cremlino che ha sottolineato che “per risolvere il conflitto israelo-palestinese è necessario attuare le decisioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite sulla creazione di uno Stato palestinese sovrano e indipendente.” D’altronde, la situazione è seria e il vice ministro degli Esteri russo, Ryabkov, non ha dubbi: “C’è il rischio di un’escalation del conflitto in Medio Oriente. Per questo Mosca mantiene contatti intensi e continui con tutte le parti”.
Più a ovest la decisione sembra però già presa: lo dimostra Emmanuel Macron che seppure non abbia «alcuna traccia formale» che l’Iran sia direttamente coinvolto negli attacchi lanciati da Hamas in Israele, dichiara tranquillamente che «sembra che ci sia stato un aiuto e una cooperazione con Hamas». «Rimarrò cauto su questo punto fino a quando non avremo consolidato un’intelligence totalmente certa», ha aggiunto il capo dell’Eliseo al termine di un incontro con il cancelliere tedesco Olaf Scholz ad Amburgo, ma «condanniamo con molta chiarezza tutti i Paesi che si sono congratulati con gli orrori perpetrati da Hamas, come nel caso dell’Iran».
Non a caso il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha tenuto un mini vertice online con i capi di Stato e di governo delle quattro principali nazioni dell’Europa occidentale: Regno Unito, Francia, Germania e Italia. Il primo ministro Rishi Sunak, il presidente Emmanuel Macron, il cancelliere Olaf Scholz e la premier Giorgia Meloni hanno convenuto con l’inquilino della Casa Bianca “fermo e unitario sostegno allo Stato di Israele” nonché sulla “condanna inequivocabile degli spaventosi atti di terrorismo di Hamas”.
Il quintetto ha quindi concordato di dare priorità al dossier degli ostaggi ritenuti dal gruppo terrorista palestinese, tra i quali potrebbero esservi due italiani.
Biden ha quindi suggerito agli alleati di tenere a bada sul proprio territorio le formazioni partitiche definite antisioniste.