di Fabio Belli
La 78ma sessione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite potrebbe far registrare le prime crepe della sacra unione fra il regime di Kiev e l’Occidente.
In occasione del discorso del presidente brasiliano Lula Da Silva, la delegazione ucraina non ha applaudito affatto le parole del leader carioca secondo cui il conflitto in Ucraina metterebbe in luce l’incapacità collettiva di raggiungere gli obiettivi e i principi della Carta delle Nazioni Unite. Nel suo intervento Lula ha poi affrontato il tema dei negoziati, condannando le sanzioni contro Mosca. Il presidente brasiliano ha lasciato New York prima del previsto precludendo ancora una volta il confronto con il suo omologo in abito verde militare.
Ma anche quello che fino a poco tempo fa era uno dei più fedeli alleati della causa ucraina, il presidente polacco, Andrzej Duda, ha annullato il previsto incontro con Zelensky. Motivo principale: la minaccia di Kiev contro Polonia, Slovacchia e Ungheria, di appellarsi al WTO per la questione del blocco alle importazioni di grano ucraino. “Sarebbe bene che l’Ucraina ricordasse che riceve aiuto da noi e che siamo anche un paese di transito”, ha affermato Duda, intimando alla controparte ucraina di poterla trascinare in tribunale, “Dobbiamo agire per proteggerci da un uomo che sta annegando che ci fa del male, perché se l’uomo a sua volta ci annega, non otterrà alcun aiuto”, ha detto il presidente polacco.
Zelensky, nel suo discorso all’Assemblea ha praticamente detto che sotto la sua presidenza non ci saranno accordi di pace, ma solo la resa completa della Russia, il disarmo e lo smantellamento delle sue infrastrutture nucleari ed ha accusato i paesi europei che rifiutano di importare il grano ucraino di lavorare per il Cremlino.
Un’affermazione questa che ha visto la convocazione dell’ambasciatore ucraino a Varsavia presso il ministero degli Esteri.
Ma per il comico ucraino prestato alla politica della NATO sembra piovere sul bagnato. Secondo quanto riporta il quotidiano Politico, Kiev rischierebbe di rimanere senza il sostegno militare americano se Washington non riuscirà a risolvere la questione del bilancio. Il tutto sarebbe legato ad un accordo sul budget che i legislatori statunitensi dovrebbero raggiungere entro fine mese, in mancanza del quale le autorità a stelle e strisce saranno costrette a congelare tutte le attività non essenziali. E la riluttanza di Washington è confermata anche dalle parole del presidente della Camera statunitense Kevin McCarthy che ha promesso di avere delle domande per il presidente ucraino ad esempio: “Dove sono i soldi che abbiamo speso? Qual è il piano per raggiungere la vittoria? Credo che gli americani vogliano saperlo”, ha dichiarato McCarthy.