di Elisa Angelone
E’ stato il grande evento di ieri, 15 giugno, a Roma. L’eccentrico imprenditore americano Elon Musk è infatti arrivato nella capitale italiana per incontrare il ministro degli Esteri Antonio Tajani e la premier Giorgia Meloni a Palazzo Chigi. Un incontro “molto proficuo (…) dove abbiamo affrontato alcuni temi cruciali: innovazione, opportunità e rischi dell’intelligenza artificiale, regole europee di mercato e natalità”, scrive Giorgia Meloni su Twitter. Nonostante sia tra i principali fautori dell’agenda transumanista, Musk ha più volte messo in guardia dai rischi dell’AI e, con particolare riferimento all’Italia, dai rischi della denatalità.
Altro tema a cuore del capo di Space X, Tesla e Twitter è la cosiddetta deregulation europea, ovvero uno snellimento generale delle regole di mercato europee in determinati settori che sarebbero, secondo Musk, eccessive.
In generale, i paesi europei, Francia in testa, fanno a gara per convincere il miliardario americano a costruire la prossima fabbrica di Tesla nei rispettivi paesi. Anche questo, infatti, è stato uno dei temi dell’incontro fra Elon Musk e il ministro degli Esteri Antonio Tajani. I due avrebbero discusso di automotive e aerospazio, settori in cui -scrive Tajani su Twitter- “l’Italia dispone di manodopera e tecnologia all’avanguardia”. Ma non solo: non sarebbero mancati riferimenti alla cybersicurezza – settore, quest’ultimo, in cui Roma si dice pronta a collaborare con l’impero di Musk.
Il governo Meloni ha dunque invitato Elon Musk a considerare l’Italia come miglior Paese in Europa in cui investire, ma deve vedersela con la concorrenza della Francia, prossima tappa del magnate americano e probabile sede della nuova gigafactory di Tesla. In ogni caso, in perfetta sinergia con i precedenti governi, anche l’esecutivo Meloni suggella l’intesa con i giganti tecnologici americani.