di Fabio Belli e Domenico D’Amico
Il capo della diplomazia russa, Sergey Lavrov, nel condannare gli atti terroristici e qualsiasi azione contraria al diritto umanitario, ha rinnovato l’invito a una cessazione immediata delle ostilità a Gaza per la “ripresa dei negoziati volti alla creazione di uno Stato palestinese indipendente, come solennemente promesso agli abitanti di etnia araba quasi 75 anni fa”, ha puntualizzato Lavrov che ha definito prioritario per la questione uno sforzo internazionale congiunto, individuando gli Stati Uniti come “uno dei leader” tra i paesi che interferirebbero nella crisi. D’altronde anche il rabbino capo della Russia, Berel Lazar, in un incontro dei leader religiosi con il presidente russo, Vladimir Putin, ha affermato che palestinesi e israeliani potrebbero usare la Russia come esempio di convivenza pacifica tra popoli di diverse fedi. “Abbiamo la pace tra cristiani, musulmani, ebrei, buddisti. In effetti, questo è un esempio per il mondo intero”, ha detto Lazar.
Sembra poi finalmente prender vita un ruolo molto più attivo da parte della Federazione Russa come mediatore: “Rappresentanti di Hamas e dell’Iran sono arrivati oggi a Mosca” ha riferito il ministero degli Esteri russo.
La delegazione di Hamas è guidata da Abu Marzouk, membro del Politburo e numero 2 dell’ufficio politico dell’organizzazione.
“Il viceministro degli Esteri Ali Bagheri Kyani proveniva dall’Iran. Ha già incontrato due vice del ministro degli Esteri russo Lavrov: Ryabkov e Galuzin. Si è parlato anche del Medio Oriente” hanno riferito i media russi.
Non ci sono però ancora informazioni su negoziati trilaterali tra Russia, Hamas e Iran. Inoltre, come come annunciato dal vice Ministro degli Esteri, Mikhail Bogdanov, nei prossimi giorni si recherà a Mosca anche il Presidente dell’Autorità Palestinese Abu Mazen. Sempre Bogdanov aveva dichiarato che in un incontro con il vertice politico di Hamas in Qatar si è discusso del destino degli ostaggi israeliani; cinquanta di essi, secondo dichiarazioni di Hamas riportate nell’ultim’ora dell’Ansa, sono già rimasti uccisi nei bombardamenti israeliani su Gaza.
Nel frattempo, condanne per il governo israeliano sono arrivate anche dal presidente brasiliano, Lula Da Silva, secondo il quale non si tratterebbe di una guerra, ma un genocidio del popolo palestinese.
“Non riesco a credere come si possa essere capaci di fare una guerra sapendo che il risultato è la morte di bambini innocenti”, ha detto Lula.