di Jeff Hoffman
Ieri, martedì 13 giugno, il presidente palestinese Muhammed Abbas è atterrato a Pechino diventando il primo capo di Stato arabo ad essere ricevuto in Cina nel 2023. La visita di quattro giorni prevede l’incontro con il presidente cinese Xi Jinping e con il premier Li Qiang.
Annunciando la visita, pochi giorni prima, il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Wang Wenbin, ha affermato che il leader palestinese è un amico di vecchia data del popolo cinese e che il suo paese continuerà, come in passato, a sostenere la giusta causa palestinese per ripristinarne i legittimi diritti nazionali.
In un incontro bilaterale tenutosi lo scorso dicembre durante il suo viaggio in Medio Oriente il presidente Xi Jinping aveva effettivamente promesso ad Abbas di lavorare per una soluzione rapida, giusta e duratura alla questione palestinese. Pechino mira così ad avvalorare le partnership strategiche dei Paesi arabi con il chiaro intento di rafforzare la Nuova Via della Seta.
Quindi, mentre il segretario di Stato Antony Blinken finge di esortare il presidente Netanyahu a non minare le prospettive di uno stato palestinese e Israele continua a bombardare Damasco alla faccia delle regole internazionali, Pechino si propone ancora una volta come mediatore di pace in Medio Oriente sostituendosi al dominio statunitense che, al contrario, sopravvive grazie alla guerra infinita.