di Margherita Furlan
Gli Stati Uniti hanno ottenuto “l’accesso senza impedimenti” delle proprie truppe in sei porti e aeroporti della Papua Nuova Guinea e “l’uso esclusivo” di alcune zone del paese, dove potranno essere svolte attività di sviluppo e “costruzione”. In base all’accordo sulla sicurezza firmato a maggio tra Washington e la nazione del Pacifico, uno dei siti a disposizione dell’esercito americano è la base navale di Lombrum, già porto cruciale per Washington durante la seconda guerra mondiale. Oggi la base viene ritenuta strategica per rafforzare le strutture statunitensi a Guam in caso di un eventuale conflitto a Taiwan. Secondo l’opposizione, con l’accordo – voluto dal primo ministro James Marape – la Papua Nuova Guinea ha rinunciato di fatto a parte della propria sovranità. Intanto, i consiglieri per la Sicurezza nazionale di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud si sono incontrati a Tokyo per un trilaterale. Come si legge nella nota di resoconto del vertice pubblicata dalla Casa Bianca, i tre funzionari hanno discusso di come rafforzare il coordinamento per la gestione delle “provocazioni” della Corea del Nord e per l’organizzazione delle attività nel mar Cinese orientale e meridionale.