di Margherita Furlan e Fabio Belli
“L’idea che Mosca voglia attaccare la NATO è uno stupido tentativo di mantenere l’egemonia globale dell’Occidente con la paura”, è quanto ha affermato il presidente russo, Vladimir Putin, a margine del Forum economico internazionale di San Pietroburgo. Il capo del Cremlino ha avvertito la Germania che l’uso delle sue armi da parte dell’Ucraina per colpire l’interno della Russia segnerebbe un “passo pericoloso” e ha precisato che Mosca potrebbe, a sua volta, fornire armi a lungo raggio ad altri per colpire obiettivi occidentali. Secondo Putin tale azione da parte dell’Occidente, qualora venisse compiuta, minerebbe ulteriormente la sicurezza internazionale e potrebbe portare a “problemi molto seri”, ha affermato, parlando con i leader delle agenzie di stampa internazionali, inclusa l’Associated Press. “Ciò segnerebbe il coinvolgimento diretto nella guerra contro la Federazione Russa e ci riserviamo il diritto di agire allo stesso modo”, ha aggiunto Putin. Poiché l’uso di tali armi occidentali coinvolge il personale militare di quei paesi che controllano i missili e selezionano gli obiettivi, Putin ha detto che Mosca potrebbe anche compiere passi “asimmetrici” in altre parti del mondo.
“Se qualcuno ritiene possibile fornire tali armi alla zona di guerra, per colpirci, perché non dovremmo avere il diritto di fornire lo stesso tipo di armi ad alcune regioni del mondo dove possono essere utilizzate per lanciare attacchi a strutture sensibili dei paesi che attaccano la Russia?”, ha sottolineato Putin. E sull’eventuale fornitura di armi a lungo raggio a Paesi terzi in risposta alle azioni occidentali in Ucraina è già stata ascoltata, il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov ha ribadito: “Non siamo obbligati a nominare le regioni verso cui verranno implementare le possibili forniture. Il presidente ha detto quello che voleva dire, e questa è una dichiarazione molto importante. Una dichiarazione che, di fatto, dice in modo molto, molto trasparente che le forniture di armi che ci attaccheranno non possono rimanere senza conseguenze. E queste conseguenze arriveranno sicuramente”.
Intanto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden rassicura: gli ucraini «sono autorizzati» a usare le armi americane «in prossimità del confine», in territorio russo, quando ci sono attacchi contro «target specifici» in Ucraina. Ma «non stiamo autorizzando attacchi 200 miglia dentro la Russia né attacchi su Mosca, sul Cremlino». Non si è però fatta attendere la risposta di Mosca. Secondo il viceministro degli Esteri russo, Mikhail Galuzin, le frasi di Biden sono «ciniche e oscene», e «ogni tentativo di violare il territorio russo» indipendentemente dalla regione in cui ciò avvenga, «avrà una risposta adeguata. Coloro che ci bombardano in questo modo se ne pentiranno amaramente».
Il segretario generale della NATO, Jens Stoltenberg, non sembrerebbe condividere l’opinione secondo cui una guerra che coinvolge l’alleanza sia inevitabile.
Nei fatti però proseguono in tutte le salse le provocazioni. Secondo quanto riporta Bloomberg, la NATO prevede di espandere la cooperazione con l’Ucraina nel campo delle tecnologie di difesa e della condivisione dell’intelligence sulle capacità di guerra elettronica della Russia.
Inoltre stamani un drone da ricognizione Global Hawk, dell’aeronautica statunitense, partito dall’aeroporto siciliano di Sigonella, è stato06 rilevato dal portale Flightradar nel pattugliare lo spazio aereo a sud-est della Crimea. Dopo aver superato la penisola, il drone ha proseguito a est verso la città russa di Sochi. Allo stesso tempo, un aereo antisommergibile americano Boeing P-8A Poseidon, decollato sempre dalla base NATO in Sicilia, stava pattugliando i cieli sopra la regione costiera della Romania.
Nel frattempo, secondo quanto riporta l’emittente statunitense Cbs, la Russia starebbe spostando navi e aerei nei Caraibi per esercitazioni militari. Le navi russe dovrebbero fare scalo nei porti di Cuba e del Venezuela, mentre le esercitazioni si terranno durante l’estate e in autunno. 07