di Jeff Hoffman
A confermare l’aumento del traffico aereo della NATO nei cieli sopra il mar Nero è l’app di tracciamento Flightradar24 che, soltanto nella giornata di ieri, ha registrato la presenza di un Boeing RC-135 britannico, un Boeing P-8A Poseidon americano, un Gulfstream G550 italiano, un drone americano Global Hawk e una nave cisterna britannica accompagnata da un Airbus KC2 Voyager.
D’altro canto, una delle frasi espresse dal tenente generale tedesco Ingo Gerhartz nelle ormai note intercettazioni diceva “ora stiamo combattendo una guerra”, confermando, semmai ce ne fosse bisogno, il diretto coinvolgimento degli eserciti americano, britannico e francese nella logistica e nella pianificazione degli attacchi da parte delle forze ucraine contro la Russia.
Dal Carnegie Endowment for International Development, noto think tank con sede a Washington, l’esperto Michael Kofman fa sapere che “l’Ucraina potrebbe iniziare a perdere la guerra quest’anno”, addolcendo così l’amara pillola della sconfitta che anche Victoria Nuland si appresta ad inghiottire. E mentre la Germania ristabilisce il servizio di leva obbligatorio e schiera i cacciabombardieri in grado di trasportare armi nucleari nei Paesi Baltici, è Kiev direttamente a dire che Odessa potrebbe diventare russa già a metà anno. Nonostante il pessimismo ucraino, tuttavia, la strategia occidentale sembra quella di mantenere il fronte aperto più a lungo possibile. Tramite Politico, Washington ha anche nuovamente “suggerito” all’Europa di sequestrare i beni della Russia depositati all’estero. Come dire “armiamoci e partite”. Ursula Von der Leyen ha risposto subito chiedendo di raddoppiare le spese per la difesa nei prossimi 5 anni, producendo “armi di nuova generazione per vincere sul campo di battaglia”.
Dall’altra parte, mentre la Svezia mostra i muscoli oliati dalla NATO e la Finlandia pianifica l’invio di truppe nel mar Rosso per garantire la navigazione insieme agli alleati della NATO, Mosca fa sapere di aver appena sventato un attacco terroristico in Karelia, regione nord orientale della Russia, dove un cittadino bielorusso reclutato dai servizi speciali ucraini è stato arrestato con esplosivi di fattura occidentale e armi leggere. Mosca ha anche abbattuto un alto numero di droni ucraini, sei missili Himars e una bomba teleguidata AASM.
E il capitolo guerra e Putinfobia continua.