di Gionata Chatillard
Dopo l’incontro di San Francisco fra Joe Biden e Xi Jinping, da Pechino sembrano arrivare diversi segnali di distensione nei confronti dell’Occidente. L’ultimo e più significativo è stato l’incontro del ministro degli Esteri cinese con i suoi omologhi di Giappone e Corea del Sud. I massimi rappresentanti diplomatici dei 3 paesi, che non si vedevano faccia a faccia dal 2019, si sono riuniti ieri a Busan, un giorno dopo l’annuncio da parte di Pechino e Tokyo di voler riaprire il dialogo strategico bilaterale interrotto ormai dal 2020.
Frutto della riunione nella città sudcoreana è stata poi la decisione di preparare presto un vertice fra i leader delle 3 nazioni, iniziativa volta a stabilire relazioni “costruttive” e “stabili” nonostante le profonde divergenze sui dossier di Taiwan e di Fukushima. Il messaggio di Pechino è stato quello di collaborare a livello economico evitando la politicizzazione delle questioni commerciali. Una maniera indiretta di condannare lo strumento delle sanzioni tanto caro a Washington, che dell’incontro di ieri era il convitato di pietra.
Pochi giorni prima, per dimostrare quanto i divieti e le restrizioni alla circolazione di merci e persone non siano nelle sue corde, il Governo cinese aveva annunciato che consentirà ai cittadini di 5 paesi europei di entrare nella Repubblica Popolare senza bisogno di visto. Oltre all’Italia, le nazioni coinvolte sono Francia, Germania, Spagna e Paesi Bassi. Una misura da intendersi anche come un segnale di apertura dopo le rigide misure adottate in seguito alla dichiarata “pandemia” di quasi 4 anni fa. Misure che hanno fatto crollare il numero degli arrivi dall’estero, ancora lontanissimi dai livelli del 2019 nonostante le riaperture.