di Jeff Hoffman
Il dollaro sta perdendo potere, ha ammesso il ministro del Tesoro statunitense, Janet Yellen, puntando il dito sui paesi BRICS e sui bitcoin.
Davanti alla Commissione per i Servizi Finanziari della Camera, Janet Yellen ha affermato che le sanzioni hanno avuto un impatto negativo sulla valuta americana, spiegando che, guarda un pò, quella è stata la molla che ha contribuito alla de-dollarizzazione: “Più sanzioni gli Stati Uniti impongono, più Paesi cercheranno metodi di transazioni finanziarie che non utilizzino il dollaro”.
L’afflusso di capitali in criptovalute combinato con la moltiplicazione del debito pubblico statunitense ha innescato un circolo vizioso senza precedenti che minaccia la stabilità degli asset in dollari e del sistema finanziario americano, ha dettagliato la rivista economica Forbes.
Non a caso, evidentemente, all’inizio di luglio la Russia ha incoraggiato gli alleati a usare criptovalute proprio per contrastare le sanzioni.
La novità sul piano internazionale è che un numero crescente di stati, a partire dai paesi membri dei BRICS, stanno organizzando un’ alternativa al dollaro come valuta di scambio obbligatoria.
Una brutta svolta per l’egemone dell’ economia militarizzata, che nel giro di un paio di anni ha subìto una sconfitta militare e uno scacco al re sul versante economico-finanziario.
Le azioni intraprese dagli USA negli ultimi due anni hanno evidentemente spaventato i grandi detentori di riserve, hanno spiegato gli economisti di Eurizon.
Qualche guerra in più per qualche dollaro in meno?