di Gionata Chatillard
“Gli Stati Uniti, il Giappone e le Filippine sono tre democrazie marittime strettamente allineate, con obiettivi e interessi strategici sempre più convergenti”. Con queste parole la Casa Bianca ha riassunto il motivo del vertice trilaterale in programma oggi a Washington. Un incontro che secondo il consigliere per la Sicurezza Nazionale Jake Sullivan rappresenterebbe il “culmine” degli sforzi diplomatici realizzati negli ultimi mesi, periodo in cui gli Stati Uniti si sono concentrati come non mai sulla creazione di una coalizione internazionale per contenere la Cina.
Di questa coalizione, Tokyo e Manila sono ormai a pieno titolo gli assi portanti. Proprio per questo, Joe Biden ha ricevuto oggi a Washington il suo omologo filippino, Ferdinand Marcos Jr, e il primo ministro giapponese, Fumio Kishida. Fra gli obiettivi dell’incontro, quello di mostrare solidarietà a Manila per la crescente tensione nel Pacifico, dove le scaramucce con la guardia costiera cinese sono ormai all’ordine del giorno. Non a caso, il vertice ha fatto seguito alle recenti esercitazioni militari congiunte di Stati Uniti, Giappone, Australia e Filippine, osservate da vicino dalle pattuglie navali mandate da Pechino.
L’incontro a 3 di oggi è stato preceduto dalla visita di Kishida, il secondo premier giapponese nella Storia ad aver avuto l’opportunità di rivolgersi al Congresso statunitense. “L’alleanza fra Washington e Tokyo è ormai un faro per il mondo intero”, ha dichiarato senza mezze misure Biden, decisamente soddisfatto per la storica decisione del Governo nipponico di aumentare la spesa in Difesa allentando al contempo le esportazioni di armi. In questo senso, i 2 leader hanno anche parlato di istituire un consiglio militare-industriale per produrre materiale bellico congiuntamente.
In totale, Washington e Tokyo avrebbero siglato niente meno che una settantina di accordi, spaziando dall’esplorazione lunare alla collaborazione tecnologica in materia di intelligenza artificiale. Al centro del partenariato, però, c’è soprattutto la militarizzazione del Pacifico occidentale. Il Giappone è diventato in questo senso per la Casa Bianca un vero e proprio baluardo in chiave anti-cinese, sia come membro del Quad che come prossimo candidato a entrare nell’AUKUS, alleanze strategiche sorte proprio con l’obiettivo di contrastare Pechino. Tokyo e Manila stanno inoltre negoziando bilateralmente per giungere a un accordo che permetta a entrambe le nazioni di schierare truppe nell’altro paese. Un ulteriore passo verso la realizzazione di quella NATO del Pacifico che sembra ormai essere uno degli obiettivi principali del Pentagono in vista di un possibile scontro finale con la Cina.