di Jeff Hoffman
Gli istituti scolastici italiani sono stati bocciati all’esame di sicurezza in quanto il 64,5% non rispetta le norme antincendio e soltanto il 37% degli edifici ha ottenuto il certificato di agibilità.
Infatti, tra il settembre 2022 e l’agosto 2023 sono stati ben 61 gli episodi di crolli o distacco di intonaco nelle scuole italiane.
Feriti sei studenti, un’insegnante e una collaboratrice scolastica.
A fronte di una sistematica mancanza di investimenti per la manutenzione ordinaria e straordinaria da parte degli Enti Locali, tuttavia, la maggioranza dei fondi europei previsti dal PNRR verranno investiti a favore della lobby dell’educazione tecnologica.
Della tranche di due miliardi di euro diretti alle scuole una prima quota è rivolta alla dispersione scolastica mentre 1,3 miliardi verranno utilizzati per rendere le aule innovative, che tradotto in lingua corrente significa acquistare display, lavagne elettroniche e altri dispositivi elettronici, mentre un’ultima tranche di circa mezzo miliardo sarà invece utilizzato per laboratori volti alla formazione di professionalità legate all’informatica.
Fra un crollo e l’altro, in ogni caso, il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha promesso l’assunzione di circa 50mila docenti che stando a un rapido calcolo copriranno, forse, un quarto degli oltre 200mila supplenti a cui il fu Belpaese ha affidato la scolarizzazione degli studenti italiani.
Stando allo studio pubblicato da Cittadinanza Attiva le risorse destinate all’edilizia scolastica e alle aule 4.0 ammontano complessivamente a 12 miliardi di euro che, nel dettaglio delle singole missioni come la costruzione di nuovi plessi scolastici risultano del tutto insufficienti rendendo necessari nuovi investimenti.