di Elisa Angelone
Il controverso accordo tra Cina e Germania che lo scorso ottobre ha permesso al colosso della logistica cinese Cosco di acquisire parte di un terminal del porto di Amburgo sembra ora essere oggetto di revisione.
Il terminal di Tollerort, di cui Cosco dovrebbe arrivare a detenere, in base all’accordo, meno del 25%, è stato infatti registrato come “infrastruttura critica” da parte dell’Ufficio federale per la sicurezza informatica. A riferirlo è un’inchiesta condotta da SZ insieme alle emittenti NDR e WDR, secondo cui il cambio di classificazione del terminal sarebbe dovuto al volume di merci movimentate annualmente e che sarebbe pari a oltre 3 milioni di tonnellate. Da cui la necessità, finalizzata all’inizio di quest’anno, di riclassificare il terminal come infrastruttura che richiede dunque un ulteriore livello di protezione. Una decisione, questa, che cambia le carte in tavola per il governo tedesco, già spaccato nei mesi scorsi in merito alla questione. L’ingresso cinese nel porto di Amburgo infatti, sebbene visto con favore dalle autorità cittadine, è sempre stato osteggiato dalla maggioranza del governo e dai vertici dell’intelligence tedesca. Scholz era tuttavia riuscito a trovare un compromesso per non scontentare nessuno, riducendo la quota da cedere alla società cinese dal 35% inizialmente pattuito al 24,9%, in modo da tenere i cinesi fuori dal consiglio di amministrazione del terminal. Tutto questo era stato possibile anche grazie al fatto che il terminal in questione non fosse all’epoca classificato come “infrastruttura critica”.
Il cambiamento apportato -guarda caso- solo ora per ragioni ancora ignote, in un momento in cui l’appeal di Pechino sembra essere più forte che mai, fa sì che il governo tedesco debba riconsiderare l’accordo che, quindi, potrebbe persino rischiare di saltare. Opzione, questa, con ogni probabilità auspicata in particolare dai Verdi, che premeranno senz’altro per un rifiuto della partecipazione cinese alla luce delle nuove condizioni.