«Aprite gli occhi: hanno dichiarato guerra, a tutti noi». E’ acuta la nostalgia per una voce che si è spenta lo scorso 26 aprile, quella di Giulietto Chiesa, paladino della libertà di informazione. Che cosa direbbe, di fronte alla situazione di oggi? Si commenta da sola la decisione del governo grillino (unico, in questo, nei paesi occidentali) di istituire a Palazzo Chigi una sorta di Ministero della Verità, una super-commissione orwelliana incaricata di “bonificare” il web da tutte le notizie scomode. Triste, la parabola dei 5 Stelle: hanno ferocemente tradito le loro promesse elettorali (tutte, dalla prima all’ultima), e per questo stanno sparendo, elettoralmente; ma sono riusciti in una storica impresa: assestare un colpo mortale alla democrazia italiana. Lo hanno fatto prima sistemando a Palazzo Chigi l’oscuro Giuseppe Conte, allievo del più influente gruppo di potere vaticano, e ora privando gli elettori della possibilità di eleggere 345 parlamentari. Era il piano di Licio Gelli: l’ha realizzato Beppe Grillo, attraverso Luigi Di Maio.
Quello che scoraggia è la cecità di moltissimi italiani: punendo la piccola casta rappresentata dai parlamentari, dotata di scarsissimi poteri, non si sono resi conto di aver fatto un favore immenso alla grande casta, quella che conta e che detta ai governi le sue condizioni. Peggio ancora: quasi tre italiani su quattro non hanno approfittato del voto – che era la prima vera occasione di espressione, loro concessa, dopo mesi di arresti domiciliari e poi di libertà vigilata – per pronunciare apertamente un “no” che arrivasse, forte e chiaro, alle orecchie di chi sta abusando di loro, dopo averli terrorizzati (anziché aiutati) di fronte all’epidemia del coronavirus. E il disastro referendario non può che incoraggiare i manipolatori, che infatti già annunciano di voler procedere, a spron battuto, con la loro agenda. Si tratta di un’agenda totalitaria, fondata sull’eliminazione delle libertà residue: i prestanome al governo – Conte, Di Maio, Zingaretti – vorrebbero sottoporre la popolazione a un controllo asfissiante, tecno-sanitario, senza più veri diritti, dopo aver opportunamente causato una profonda depressione economica, destinata a tenere in ansia la maggior parte degli italiani, assillati da gravi problemi quotidiani di ordine pratico.
A questo si è arrivati per gradi, alimentando a dismisura la paura del Covid. Per chi non l’avesse ancora capito, siamo in guerra. E’ fondamentale comprendere come il problema del virus sia stato finora utilizzato in un’unica direzione: contro di noi, come avrebbe detto Giulietto Chiesa. E’ contro di noi, gente della strada, che ieri sparavano i terroristi cosiddetti “islamici”: facevano crollare torri, falciavano passanti. Mai che cercassero di colpire obiettivi simbolici del potere, teoricamente loro nemico: nel mirino c’erano solo e sempre le persone comuni. Oggi, il Covid si presenta come un’occasione d’oro, irripetibile, per chiunque volesse mettere in atto un piano di dominio capace di radere al suolo l’idea stessa di democrazia. Come con il terrorismo, a stravincere è l’arma della paura: la sua efficienza è micidiale, perfettamente dosata attraverso il sistema del mainstream media.
Nei suoi ultimi anni, Giulietto Chiesa reiterò spesso il medesimo allarme: una catastrofe sta per travolgerci. Pensava ai bankster, ai sicari economici, ai mandanti in doppiopetto dei terroristi, agli sciacalli della “guerra infinita”. Ora siamo alla palese sovragestione di un virus. La catastrofe tanto temuta è finalmente arrivata: non impugna un mitra, ma indossa un camice. Avremo ancora un democrazia? Avremo ancora libertà e diritti? I nano-politici italiani, incluse le sedicenti opposizioni, si sono limitati all’orticello elettorale delle regionali. Il sistema-paese sta svanendo sotto i nostri occhi, e nessuno sembra disposto a fermarlo, il governo che lavora «col favore delle tenebre». Ma perché prendersela con Conte, Di Maio e Zingaretti, quando sono moltissimi cittadini a non chiedere di meglio che restare chiusi in casa, magari denunciando chi passeggia con il cane?