di Fabio Belli
L’esercito israeliano ha ammesso di aver ucciso 90 palestinesi e di averne rapiti altri 160 in due giorni di raid alla struttura sanitaria Al-Shifa di Gaza. Le forze armate di Tel Aviv giustificano l’offensiva per aver “localizzato armi nell’area dell’ospedale”.
Hamas, tuttavia, ha criticato le affermazioni israeliane sostenendo che coloro che sono stati uccisi nel raid all’ospedale erano pazienti, operatori sanitari e civili sfollati.
Più della metà delle strutture sanitarie nel territorio palestinese assediato sono ora totalmente fuori servizio o parzialmente distrutte. “Le forze israeliane hanno aperto pesantemente il fuoco mentre hanno preso d’assalto l’ospedale, uccidendo e ferendo più di 250 civili”, ha detto l’ufficio stampa dell’enclave Palestinese.
Intanto, secondo quanto afferma l’agenzia di stampa iraniana IRNA, la Resistenza Islamica in Iraq ha preso ancora di mira l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Precedentemente il gruppo di resistenza aveva anche attaccato una base di droni israeliane situata sulle alture del Golan siriane.
Dal massacro israeliano alle manovre provocatorie a fari spenti di Washington. Taipei ha infatti confermato la presenza di soldati statunitensi nelle proprie isole.
Il dispiegamento rientra nel National Defense Authorization Act, firmato nel 2023 tra Washington e Taipei, che consente alle forze statunitensi di stazionare sull’isola per fornire addestramento alle forze locali. Secondo quanto riferisce il Wall Street Journal, una delle isole taiwanesi in cui sono state inviate le forze speciali statunitensi è Kinmen, a soli 5 km a est della città costiera cinese di Xiamen.
E la propensione a stelle e strisce per le piccole isole sembra confermata dal fatto che gli Stati Uniti hanno accettato di vendere 50 carri armati avanzati Abrams al Bahrain per un valore di 2,2 miliardi di dollari. Lo ha annunciato dal Dipartimento di Stato di Washington quasi due mesi dopo che il piccolo stato del Golfo Persico si è unito all'”Operazione Prosperity Guardian”.
E il clima di guerra prosegue.