di Fabio Belli
Il presidente russo, Vladimir Putin, ha tenuto oggi un discorso con i membri del governo russo sulla situazione nella regione di Kursk.
All’inizio del suo intervento il capo del Cremlino ha commentato l’attacco ucraino alla zona di confine considerandola una “provocazione su larga scala da parte di Kiev”. Putin, dopo una conversazione con il governatore ad interim della regione, Alexei Smirnov, ha dato una serie di istruzioni tra le quali la nomina del vice primo ministro Denis Manturov come coordinatore degli aiuti alla regione.
Sempre sulla situazione nella regione di Kursk, che ieri è stata oggetto di un massiccio attacco da parte dell’Ucraina, costato la vita a cinque persone, Putin intende tenere un incontro con i capi delle forze dell’ordine, il Ministero della Difesa, lo Stato Maggiore e l’FSB. “Le forze armate ucraine stanno conducendo fuoco indiscriminato contro edifici civili e ambulanze”, ha detto il presidente russo.
Successivamente il capo dello stato maggiore delle forze armate russe, il colonnello generale Valery Gerasimov, ha riferito che l’avanzata dell’esercito ucraino nella regione di Kursk è stata fermata. Gerasimov ha precisato che all’attacco hanno preso parte circa mille militari ucraini. Il bilancio delle forze armate ucraine ammonterebbe a 54 veicoli nemici distrutti, 100 soldati uccisi e 215 feriti.
Durante i bombardamenti ucraini è stata distrutta una chiesa vicino alla città di Sudzha, città dove la situazione è drammatica. Secondo le autorità locali, da ieri mattina oltre 2.000 persone dalle zone colpite sono fuggite, alcune con l’assistenza dei soccorritori. Inoltre, sono stati messi a disposizione rifugi di emergenza, mentre anche le regioni vicine hanno offerto il loro aiuto ai rifugiati.
“La Russia invita la comunità internazionale a condannare fermamente gli attacchi criminali del regime di Kiev sul territorio russo”, si legge in una nota del ministero degli Esteri russo. Al contempo la Casa Bianca ha riferito che gli Stati Uniti intendono chiedere informazioni a Kiev sull’attacco alla regione di Kursk.
Una regione la cui scelta non è affatto casuale. A Sudzha, oltre alla centrale nucleare di Kursk e alle strutture delle forze strategiche dell’esercito russo, è presente un importante snodo del gasdotto verso l’Europa. Ad ogni modo la Gazprom, con una nota odierna, ha dichiarato di continuare le forniture di gas, nonostante i combattimenti nell’area della città.