di Fabio Belli
Il presidente Russo, Vladimir Putin, è arrivato oggi, 6 dicembre, in visita ufficiale negli Emirati Arabi Uniti.
L’aereo di Putin, scortato da caccia Su-355, è atterrato ad Abu Dhabi mentre aerei militari emiratini tributavano l’arrivo del capo del Cremlino disegnando in cielo il tricolore russo.
Durante l’incontro col presidente degli Emirati Arabi, Mohamed bin Zayed Al Nahyan, Putin ha sottolineato che le relazioni tra Mosca e Abu Dhabi hanno recentemente raggiunto “un livello senza precedenti”, descrivendo il paese arabo come il più grande partner commerciale della Russia nella regione.
Secondo quanto riferisce il Cremlino, i due leader avrebbero discusso delle prospettive di ulteriore sviluppo della multiforme cooperazione, nonché delle urgenti questioni internazionali con particolare attenzione alla situazione in Medio Oriente.
Il viaggio di Putin è proseguito alla volta di Riyad per incontrare il principe ereditario, Mohammed bin Salman Al Saud.
L’accoglienza trionfale di Putin in Medio Oriente sembra certificare il fallimento dell’Occidente che ha cercato di isolare il presidente russo con una campagna diffamatoria russofobica e con sanzioni economiche. Non a caso, secondo quanto scrive il sito web Politico, il tentativo di limitare le entrate petrolifere russe con un tetto massimo del prezzo sarebbe miseramente fallito. Le perdite di circa 34 miliardi di euro in esportazioni, che equivalgono a circa due mesi di ricavi per Mosca, sarebbero state ampiamente compensate dall’aggiramento delle sanzioni che, nella maggior parte dei casi, si è tradotto o nella raffinazione in paesi terzi o nel trasporto del greggio russo tramite petroliere dei paesi occidentali non soggette ad alcuna limitazione.
Un altro segnale dell’implosione del vecchio mondo unipolare lo troviamo ancora una volta nelle sciagurate politiche autolesioniste di Bruxelles. Da febbraio 2022, la spesa media mensile per l’importazione di gas nell’Unione europea è salita a 15,2 miliardi di euro: 50% proveniente dai tradizionali gasdotti e 50% dal GNL statunitense. Secondo i calcoli di Sputnik basati sui dati Eurostat, gli stati membri in 20 mesi di sanzioni alla Russia avrebbero pagato in eccesso circa 185 miliardi di euro per le importazioni di gas.