di Fabio Belli
Nella tarda serata di ieri è stata pubblicata l’intervista al presidente, Vladimir Putin, tenuta dal giornalista statunitense, Tucker Carlson al Cremlino.
L’intervista, della durata di oltre 2 ore, ha abbracciato diversi temi, primo su tutti quello della guerra in Ucraina. Partendo da un lungo ed esauriente excursus storico sulla Russia a partire dal nono secolo, Putin ha puntato il dito contro la leadership statunitense rea, a suo dire, di aver spinto la Russia su una linea difficile da non oltrepassare. “L’Ucraina ha iniziato la guerra nel 2014. Non abbiamo iniziato noi nel 2022, il nostro è solo un tentativo di fermarla”, ha detto il capo del Cremlino sottolineando di non aver ancora raggiunto l’obiettivo della denazificazione del paese. A tal proposito ha ricordato il paradosso delle origini del presidente ucraino, Volodimir Zelensky, il cui nonno aveva combattuto i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Putin ha anche ricordato che nella primavera 2022 le due parti erano a un passo da raggiungere i negoziati, dopodiché è intervenuta la longa manus dell’occidente, in primis dell’allora primo ministro britannico, Boris Johnson, che preferì la fantomatica sconfitta della Russia piuttosto che la pace. “Come potremmo condurre nuovi negoziati se il presidente dell’Ucraina lo ha vietato per legge? Che annulli quel decreto, non abbiamo mai rifiutato le trattative”, ha detto il presidente Russo. Sulle domande inerenti la politica estera, Putin ha affermato di non comunicare con il suo omologo statunitense, Joe Biden, dal febbraio 2022 quando gli riferì che sostenere l’Ucraina era stato un errore. “La Russia non ha intenzione di inviare le sue truppe in Polonia o Lettonia. Le autorità europee stanno ‘gonfiando la minaccia russa’; i paesi occidentali farebbero meglio a raggiungere un accordo con noi, è contrario al buon senso lasciarsi trascinare in una sorta di guerra globale, che porterà tutta l’umanità sull’orlo della distruzione”, ha detto Putin che ha riferito anche di un aneddoto quando, nel lontano 2000, chiese all’allora presidente statunitense, Bill Clinton, se la Russia avrebbe potuto far parte della NATO. Riguardo al Nord Stream, nel ribadire inequivocabilmente le responsabilità dell’attentato agli Stati Uniti, si è detto sorpreso di come le autorità tedesche siano rimaste in silenzio e di come anche la Polonia abbia chiuso il gasdotto Yamal-Europa. E a proposito di economia, Putin ha fatto presente a Carlson come la Russia al momento paghi il 34% delle transazioni in rubli e il 34% in yuan e come, nonostante le sanzioni, la Russia sia diventata la prima economia in Europa. Il portavoce della Casa Bianca, John Kirby, ha affermato che gli americani non dovrebbero credere a nulla di ciò che Putin dice durante l’intervista che, solo sulla piattaforma X, ha già superato i 100 milioni di visualizzazioni dopo 12 ore dalla pubblicazione.