Ci si mette anche il colosso delle armi tedesco Rheinmetall ad amplificare le richieste di Kiev (e, indirettamente, di Washington): il capo dell’azienda tedesca, Armin Papperger, si è infatti appellato ai governi europei affinché aumentino le spese per la Difesa. “Ho bisogno di ordini”, ha dichiarato Papperger, “Senza ordini non produco nulla”.
In seguito alle pressanti richieste di Kiev, Rheinmetall si era subito detta pronta ad aumentare significativamente la propria produzione, non solo negli stabilimenti in Germania, ma anche avviando un’attività direttamente sul suolo ucraino. D’altra parte, il conflitto tra Russia e Ucraina è una vera fortuna per l’industria degli armamenti tedesca, con la Rheinmetall che ha visto raddoppiare il prezzo delle proprie azioni da un anno a questa parte.
Detto questo, secondo il capo dell’azienda, la Rheinmetall quest’anno sarà in grado di operare solo a circa due terzi della propria capacità produttiva. Il motivo, ha ammesso Papperger, è che mancherebbero ordini tali da giustificare un aumento della produzione. A mancare sarebbero soprattutto i proiettili d’artiglieria di cui Kiev ha disperato bisogno per utilizzare i carri armati statunitensi ed europei.
Per soddisfare le richieste ucraine, secondo i vertici della Rheinmetall, è necessario raddoppiare la produzione di munizioni. I governi europei, quindi, dovrebbero aumentare le spese per la difesa, altrimenti saranno essi stessi responsabili della carenza di munizioni, e non l’industria.
Un appello, questo, perfettamente in linea con richieste della NATO, che preme affinché gli alleati europei dedichino il 2% del PIL alle spese per la difesa. Ad aver fatto i compiti diligentemente, superando addirittura le aspettative, finora è stata la Polonia, che ad oggi vanta una spesa per la difesa pari al 2,4% del PIL nazionale.
“Ce lo chiede l’Ucraina” è il nuovo “ce lo chiede l’Europa”
di Elisa Angelone