di Jeff Hoffman
Sono tornati in piazza per Julian Assange gli attivisti romani che, giovedì scorso, si sono visti traditi da sindaco e giunta in merito alla mozione per la cittadinanza onoraria al giornalista australiano di cui Washington chiede la testa ad ogni costo.
Oggi, giovedi 8 febbraio, gli attivisti di Free Assange Italia hanno improvvisato un sit in davanti al Campidoglio dopo aver partecipato a una conferenza stampa di Articolo 21 presso la sede dell’Ordine dei giornalisti del Lazio.
Dopo aver votato all’unanimità la mozione che impegnava Sindaco e Giunta a valutare di attivare la procedura necessaria per riconoscere la cittadinanza onoraria di Roma a Julian Assange, il 17 ottobre scorso, la giunta capitolina sembra adesso essersi alleata con le destre per bloccare la proposta firmata da Virginia Raggi.
Il 20 febbraio l’Alta Corte Britannica deciderà sull’estradizione richiesta dagli Stati Uniti, ecco perché la concessione della cittadinanza onoraria avrebbe dovuta essere discussa prima di quella data.
Il fratello di Julian Assange, Gabriel Shipton, ha fatto sapere nel frattempo che all’incontro di ottobre con il Dipartimento di Giustizia statunitense, i funzionari a stelle e strisce sono stati irremovibili nella volontà di proseguire con l’azione penale contro il giornalista colpevole di aver messo a nudo i crimini di guerra di Washington e Londra.
Punirne uno per educarne cento?