di Gionata Chatillard
“Quello che viviamo è un periodo molto difficile”. Così si è espresso ieri Guido Crosetto, che si trovava a Tokyo per firmare un accordo di collaborazione militare con Giappone e Regno Unito. Un accordo che, secondo il ministro della Difesa italiano, si renderebbe indispensabile proprio per affrontare le minacce attuali, incarnate da quelli che ha definito come “attori statuali” che non solo sono “sempre più aggressivi”, ma che decidono anche “di fare squadra tra di loro”. Una chiara allusione alla crescente cooperazione fra Russia e Cina che sta mettendo in serie difficoltà lo storico predominio esercitato dall’Occidente a livello planetario.
Per fermare Mosca e Pechino, i Governi di Italia, Giappone e Regno Unito hanno messo in cantiere il Global Combat Air Programme, progetto che prevede la costruzione di un caccia supersonico di 6ª generazione destinato a sostituire entro il 2035 l’attuale Eurofighter Typhoon. Una partnership a cui, nonostante le reticenze giapponesi, sembrava potersi unire anche l’Arabia Saudita, almeno fino a prima dell’offensiva di Hamas contro Israele. Rimane invece ancora in piedi la possibilità che a salire a bordo possa essere la Germania, anche se ciò implicherebbe probabilmente una crisi diplomatica fra Berlino e Parigi, con cui il Governo tedesco sta collaborando attualmente su un progetto simile, che però ha dato segni di voler abbandonare.
“Questa partnership [con Tokyo e Londra] non è solo tecnologica e industriale, ma è anche un messaggio fortissimo per il resto del mondo”, ha dichiarato Crosetto durante l’incontro trilaterale con il suo omologo nipponico e con quello britannico. “Il mondo sta cambiando”, ha poi sottolineato il ministro, avvertendo che oggi la sicurezza nazionale dipende anche da cosa succede a migliaia di chilometri dalla frontiere italiane.